I dati definitivi sull'inflazione della zona euro di dicembre confermano quanto emerso nella lettura preliminare: il carovita è salito al 2,9% dal 2,4% di novembre. Tuttavia, la notizia della giornata sono le dichiarazioni del governatore della Banca centrale europea secondo la quale è probabile che un taglio ai tassi possa arrivare in estate, ma è necessario essere cauti, perché ogni decisione continua a dipendere dai dati e ci sono alcuni indicatori che non sono ancora al livello desiderato. È necessario, dunque, essere prudenti, termine che si traduce con la decisione pratica di lasciare i tassi invariati sugli attuali livelli.
Il governatore e anche altri esponenti della Bce hanno poi ripreso un concetto che già avevano espresso qualche mese fa e di cui ti avevamo dato riscontro e ti avevamo spiegato il funzionamento: le aspettative dei mercati per tagli dei tassi troppo aggressivi rendono il compito della Bce più difficile. In altri termini, aspettative di molti tagli nei tassi di interesse fanno scendere troppo i rendimenti sul mercato. Questo rende la politica monetaria meno restrittiva di quello che dovrebbe essere per far scendere l'inflazione e quindi costringe la Bce a mantenere i tassi di interesse più elevati per un periodo più lungo di tempo.