I tassi che rimangono alti più a lungo negli Stati Uniti rafforzano il dollaro americano e così iniziano gli interventi, in particolare in Asia, per aiutare le rispettive valute.
Il Giappone minaccia di farlo da diverse settimane, con Tokyo preoccupata per il continuo indebolimento dello yen. Preoccupata per l'indebolimento della propria valuta lo è anche la Corea del Sud, che per il momento si limita ad esternazioni verbali, ma non esclude la possibilità di adottare misure più severe.
Altrove invece sono già intervenuti. La Cina è intervenuta a sostegno dello yuan, spingendo la sua valuta ai livelli più alti dal 1993 contro lo yen giapponese. Anche in Indonesia le autorità sono state costrette a intervenire e la rupia locale è scesa ai minimi da 4 anni rispetto al dollaro statunitense e lo stesso vale per il Vietnam a difesa del suo dong. E poi c’è l’India interviene regolarmente per aiutare la sua rupia.
Sebbene tutti i Paesi siano preoccupati per la destabilizzazione che una valuta troppo debole causerebbe, non tutti sono colpiti allo stesso modo. Giappone e Corea del Sud sono senza dubbio i meno preoccupati. Con l'inflazione un po’ più alta dell’obiettivo, la debolezza della moneta non dovrebbe dispiacere agli esportatori di questi due Paesi, che ne approfittano per rafforzare la loro competitività. In Cina l’inflazione è decisamente troppo bassa, ma il Paese apprezza la stabilità e non vorrebbe che uno yuan troppo debole fosse visto come un segnale che gli investitori stanno perdendo interesse per gli asset cinesi. In Indonesia e India l'obiettivo è evitare un'impennata dell'inflazione, legata ai prezzi dei prodotti importati, che destabilizzerebbe i Paesi e rischierebbe di provocare una fuga degli investitori.
In passato, un simile movimento sui mercati dei cambi avrebbe provocato un'ondata di panico nei mercati emergenti, ma questi ultimi sono oggi meglio preparati a farvi fronte, in particolare grazie alla governance che è notevolmente migliorata nella regione negli ultimi decenni.
Per quanto riguarda gli investimenti, alcuni dei Paesi citati sono presenti nei nostri portafogli con azioni e/o bond: controlla qui quali sono. Extra-portafoglio c'è poi una speculazione sui bond dei Paesi emergenti in dollari. La scelta di puntare su titoli in dollari era stata voluta e ponderata, proprio per evitare il rischio di investire su valute deboli e/o volatili.