La Banca centrale messicana ha deciso di lasciare i tassi invariati all'11%, una decisione che era stata ampiamente prevista dal mercato. Sono due i motivi principali per cui è stata presa questa decisione: il rialzo dell'inflazione e la volatilità del peso. Sulla valuta messicana hanno influito i dati più alti delle attese dell'inflazione, sono ormai alcuni mesi che il carovita sta rialzando la testa in Messico e questo pesa sulla moneta nazionale, e l'esito delle elezioni politiche. L'inflazione, e non solo per la sua influenza sulla valuta, è l'altro motivo per cui è stata presa la decisione di lasciare i tassi invariati
L'ultimo dato sul carovita parla di un livello pari al 4,78% per l'indice generale e del 4,17% per l'inflazione di fondo. Sebbene la siccità abbia pesato molto su questi risultati, portando al rialzo il prezzo dei prodotti, è anche vero che questi due dati continuano ad essere sopra il livello obiettivo della Banca centrale, fissato al 3% (con un margine di tolleranza, in positivo e negativo, dell’1%).
La Banca centrale messicana è però rimasta possibilista su un possibile taglio dei tassi di interesse nella prossima riunione. Ha infatti detto che le maggiori pressioni inflazionistiche sono controbilanciate da una aspettativa di crescita economica più lenta. Il ragionamento è il seguente: la minore crescita economica avrà come effetto quello di far rallentare i prezzi, rallentamento che andrebbe a controbilanciare le attuali tendenze rialziste dei prezzi.
In ottica di investimenti, le azioni messicane sono presenti in due dei tre portafogli. I bond in peso messicani non sono invece presenti. Le obbligazioni del Messico, in dollari, sono invece oggetto di investimento, in chiave speculativa, attraverso l'Etf consigliato sui bond dei mercati emergenti in valuta forte.