In Argentina arriva il primo dato in cui il carovita rialza la testa, ma si tratta ancora di un dato sotto le attese, perché il mercato aveva stimato un rialzo dell’inflazione, su base mensile, per via delle ultime decisioni del governo.
Il carovita a giugno è salito del 4,6%, rispetto al 4,3% di maggio, ma è una crescita inferiore a quanto stimato dal mercato (+5,1%). Su base annuale il carovita cresce del 271,5%, rallentando dal 276,4% di maggio (le attese erano per un 273,6%).
Come mai l’inflazione mensile ha accelerato? Il motivo sta negli aumentati costi delle bollette. Il governo ha infatti eliminato i sussidi sulle utenze e questo ha fatto salire vertiginosamente i prezzi dell’energia che hanno pesato così sul carovita. Il governo ha deciso di ritardare l’aumento delle tasse sui carburanti, per evitare un ulteriore aumento dei prezzi.
Sebbene minore delle attese, l’accelerazione dei prezzi e la scelta di ritardare l’aumento delle tasse sui carburanti mostra come la strada delle riforme del presidente Milei sia molto stretta. Sebbene ci siano dei risultati che si stanno vedendo, molto, anzi, la maggior parte del lavoro, è ancora da fare. Per questo non consigliamo di puntare sull’Argentina, bond od azioni che siano. L’unica possibilità è puntare, speculativamente, sui bond in dollari dei Paesi Emergenti tra cui c’è anche una quota di titoli argentini.