L’inflazione brasiliana a giugno è salita meno delle attese, facendo segnare +4,23% rispetto all'anno precedente, al di sotto della stima del 4,32% del mercato.
La Banca centrale brasiliana ha deciso di fermarsi con il taglio dei tassi di interesse, facendo tra l'altro infuriare il presidente Lula e questi dissapori interni hanno creato qualche tensione sul real brasiliano, e non sembra intenzionata per il momento a modificare il suo approccio di politica monetaria. I tassi rimarranno ancora fermi al 10,5% per un po’ di tempo per evitare fiammate inflazionistiche.
Semmai, il dato di giugno può essere una prima indicazione, non certo però una prova, che mantenere i tassi fermi e non allentare ulteriormente la politica monetaria può consentire di tenere sotto controllo l'inflazione. Dopo tutto, per quanto sotto le attese, il carovita è comunque aumentato rispetto a maggio.