In Corea del Sud il taglio dei tassi di interesse diventa un'eventualità sempre più realistica. Questo perché l'inflazione continua a diminuire. A giugno, infatti, il carovita ha fatto segnare +2,4% su base annuale, in rallentamento dal 2,7% di maggio e sotto le attese del 2,6%. Il dato sull'inflazione di fondo è rimasto invece stabile al 2,2%.
Sono quindi diversi mesi, oramai, che in Corea del Sud l'inflazione o rallenta o rimane stabile. Si tratta di una dinamica che va nella direzione di quanto sperato dalla Banca centrale sudcoreana. Quest'ultima non taglierà però i tassi nella riunione della prossima settimana, ma sicuramente inizierà a ragionare su quando sarà il momento giusto per intervenire sul costo del denaro.
Il tempismo è infatti molto importante, perché ritardare eccessivamente il taglio dei tassi di interesse potrebbe pesare sull'economia (che nel primo trimestre ha sorpreso in positivo), mentre anticiparlo potrebbe voler dire indebolire eccessivamente il won coreano. È proprio la debolezza della valuta locale ad essere il principale elemento di attenzione da parte della Banca centrale coreana. Ciò significa che si guarderà con molta attenzione alle scelte e le dichiarazioni della Federal Reserve americana.
La debolezza del won è una minaccia per la Banca centrale sudcoreana e al momento su questa valuta non conviene puntare con le obbligazioni. A seconda del portafoglio in cui ti riconosci, puoi invece prendere in considerazione le azioni.