Dalla Francia arriva una nuova sorpresa: le lezioni si sono concluse con al primo posto il Nuovo Fronte popolare, al secondo il partito del presidente Macron (Ensemble!) e solamente terzo il Rensemblement Nationale. Si tratta di un risultato a sorpresa e che ha ancora una volta scompigliato le carte e i piani dei mercati. Dopo i risultati del primo turno, infatti, il quadro atteso era quello di un primato dei voti, dopo il secondo turno, di Rensemblement Nationale, ma senza la maggioranza assoluta. Alla fine, nulla di tutto questo è successo, visto che è la compagine di sinistra ad avere più voti, ma sempre senza la maggioranza assoluta, e il partito centrista del presidente in carica che riesce a recuperare voti ed a essere il secondo più votato. Il risultato inaspettato significa che nessuna alleanza ha i numeri per governare con una maggioranza assoluta, frammentando la legislatura in tre gruppi distinti con programmi divergenti.
I mercati non vedevano di buon occhio la possibile affermazione della compagine di sinistra, per via di un programma elettorale troppo dispendioso che metterebbe ancora più sotto pressione le finanze pubbliche transalpine, già attenzionate dall’Europa e delle società di rating. Una vittoria con maggioranza assoluta del partito di destra, invece, spaventava per via dei possibili rapporti con l’Europa, mentre il partito centrista del presidente Macron era il preferito degli investitori, per via del suo piano di riforme più orientate all’economia e a ridurre il deficit. Ora questi tre atteggiamenti divergenti si trovano a dover dialogare tra loro.
Cosa succederà a livello politico? Data la distanza delle visioni, non sarà facile trovare una maggioranza con cui governare. La prima ipotesi è quindi un periodo in cui si lavorerà per formare un governo. Sarà a trazione sinistrorsa? Oppure il secondo posto ottenuto dal partito del presidente consentirà a quest’ultimo di costruire una coalizione centrista? Oppure, nell’impossibilità di formare un governo politico, non si potrà fare altro che ripiegare su un governo tecnico?
Cosa succederà con gli investimenti? Data l’incertezza politica, bisogna identificare due fasi. La prima, quella immediata. Ci sarà un periodo per formare un governo e questo stallo politico, più il timore che la sinistra possa essere più rilevante di altri partiti sulle sorti dell’economia, potrebbe tenere in ansia i mercati, soprattutto per quanto riguarda i rendimenti degli OaT.
Ci sarà poi la seconda fase, una volta formato il governo. A quel punto bisognerà vedere che governo sarà (tecnico? Politico? E in questo caso, come sarà formato?). In generale, più centrista sarà, più sarà visto positivamente dai mercati. C’è da dire che si tratta di una maggioranza comunque frammentata e quindi, alla fine, si dovrà lavorare per compromessi, smussando le posizioni più estreme. Se da una parte questo potrà voler dire che non si spenderà quanto vorrebbe il partito di sinistra, dall’altra le riforme centriste macroniane rallenteranno. In generale, comunque, al momento non ci sono scenari estremi che mettono in nessun modo a rischio la tenuta della Francia. Per cui, si conferma quanto consigliato finora, sia a livello di azioni sia di bond, per la Francia. Possibili rialzi di spread sugli OaT sono una possibile fonte di rendimenti da sfruttare. Gli OaT da comprare sono sempre quelli che nel nostro selettore trovi con il consiglio acquista, ma sempre nell'ottica dei consigli dati all'interno dei nostri portafogli.