L’indicatore preferito dalla Fed per misurare le pressioni inflazionistiche, l’indice dei prezzi delle spese personali, a luglio ha mostrato dati che consentono alla Fed di tagliare i tassi, dimostrando che l’idea del governatore Powell, secondo il quale è giunto il momento per un cambio nella politica monetaria, era corretta.
A livello annuale la crescita dell’indice è stata paro al 2,5% annuale, rimanendo stabile rispetto al dato di giugno e quindi risultando sotto le attese (a +2,6%). Discorso esattamente analogo vale la versione di fondo: +2,6% annuale, stabile rispetto a giugno e quindi sotto le attese di +2,7%.
Inoltre, la crescita del reddito è stata molto più lenta e il tasso di risparmio è diminuito. In prospettiva, questo potrebbe pesare sui consumi delle famiglie, e quindi è una prospettiva coerente con un taglio dei tassi.