Il Pil dell’area euro del secondo trimestre delude le attese: la crescita è stata rivista a +0,2% rispetto al trimestre precedente, mentre le attese si attendevano un +0,3%, il dato della stima preliminare. Questo dato sarà un incentivo, ulteriore, per la Bce, per tagliare i tassi la settimana prossima.
Tra i diversi Paesi, l'aumento più elevato del Pil rispetto al trimestre precedente è stato registrato dalla Grecia (+1,1%) e dai Paesi Bassi (+1,0%). Le diminuzioni più elevate sono state osservate in Irlanda (-1,0%), Lettonia (-0,9%) e Austria (-0,4%).
Per quanto riguarda le diverse componenti del Pil, la spesa per consumi finali delle famiglie è diminuita dello 0,1%, la spesa pubblica per consumi finali è aumentata dello 0,6% nell'area dell'euro e gli investimenti fissi lordi sono diminuiti del 2,2%. Infine, le esportazioni sono aumentate dell'1,4% e le importazioni sono cresciute dello 0,5%.
La lettura odierna è dunque deludente anche per un altro aspetto: il +0,2%, oltre ad essere una rivisitazione al ribasso inattesa della stima preliminare, è anche dovuto solo alla domanda estera ed alla spesa pubblica, mentre consumi e investimenti sono in calo.