La Cina ha annunciato nuovi stimoli per rilanciare l’economia, mentre i più recenti dati sui prezzi mostrano una deflazione sempre più incombente, sintomo di una domanda debole.
I nuovi stimoli annunciati da Pechino sono:
- emissioni di nuove obbligazioni “speciali” per raccogliere denaro per aiutare i governi locali
- i governi locali possono usare il denaro raccolto dai loro titoli speciali per acquistare case invendute e trasformarle in alloggi sovvenzionati
- le principali banche statali riceveranno aiuto per ricostituire il loro capitale
Oltre a questo, il governo di Pechino ha anche affermato che ci sono ancora ampi margini di stimoli fiscali e per incrementare il deficit, lasciando intendere la possibilità di potere intervenire ancora, se richiesto. Tuttavia, il governo di Pechino non ha fornito altri dettagli, lasciando dunque il dubbio se ci sia la reale intenzione di intervenire in futuro.
Un’altra cosa che manca sono interventi diretti per stimolare i consumi delle famiglie, che sono ancora deboli, come mostrano i dati sui prezzi. L' indice dei prezzi al consumo a settembre è salito dello 0,4% rispetto all'anno scorso, in rallentamento dallo 0,6% di agosto, e sotto le attese dello 0,6%. Il rialzo è però imputabile al solo comparto alimentare: infatti, l’inflazione di fondo è salita solo dello 0,1% a settembre, il livello più basso da febbraio 2021. I prezzi alla produzione sono calati del 2,8% a settembre, peggiorando dal -1,8% di agosto e facendo così peggio delle attese (-2,5%).