La lieve debolezza del mercato del lavoro statunitense ha spinto la Federal Reserve a tagliare i tassi di interesse dello 0,5% nell'ultima riunione di politica monetaria, ma i dati pubblicati a settembre smentiscono qualsiasi idea di un crollo su questo fronte. Solo nel mese appena passato, negli Stati Uniti sono stati creati 254.000 posti di lavoro, consentendo al tasso di disoccupazione di scendere al 4,1% dal 4,2% di agosto. Allo stesso tempo, i dati del mese precedente sono stati rivisti al rialzo, con 72.000 posti di lavoro creati in più rispetto a quanto annunciato.
Ecco quindi un mercato del lavoro in ottima forma, che mostra un'economia statunitense ancora in moderata crescita nonostante l'elevato costo del denaro. Resta ora da vedere se l'inflazione rimarrà contenuta con questo andamento dell'economia e con un mercato del lavoro in salute che sostiene i consumi. È quindi probabile che le pressioni inflazionistiche tornino in primo piano.
Sebbene si tratti solo di dati mensili, soggetti a revisione, questa serie di indicatori dimostra che hanno ragione coloro che sostenevano un approccio più misurato da parte della Fed, con un taglio di un quarto di punto seguito da altri a venire. Inoltre, questi dati rendono meno probabile qualsiasi possibilità di un altro taglio dello 0,5% nella prossima riunione. Secondo i mercati, infatti, c'è il 95% di probabilità di un taglio dello 0,25%. Il restante 5%, dunque una probabilità marginale, punta ad un taglio dello 0,5%.