La Banca centrale Svizzera, la BNS, ha un nuovo presidente, insediatosi questa settimana e con il suo primo discorso ha di fatto lasciato aperte le porte a qualunque soluzione e all'utilizzo di qualunque strumento nella gestione della politica monetaria.
Il nuovo governatore, Schlegel, ha espressamente ribadito che lo strumento principale nella gestione della politica monetaria è il tasso di interesse, ma non si possono escludere anche interventi sul mercato dei cambi, se necessari, per controllare l'andamento del franco svizzero.
Per quanto riguarda i tassi di interesse, il nuovo governatore non ha escluso la possibilità di ulteriori tagli dopo i tre già effettuati in questo 2024. Addirittura, parlando più in generale della gestione della politica monetaria, Schlegel ha voluto sottolineare come anche gli interessi negativi sono un'opzione presente nella cassetta degli attrezzi della Banca centrale - ovviamente il loro utilizzo è contemplato solamente qualora la situazione lo richiedesse.
L’INFLAZIONE E L’ARRIVO DI NUOVI TAGLI AI TASSI
Definire come “probabili” ulteriori tassi tagli nei tassi di interesse è dovuto all'andamento dei prezzi in Svizzera. Attualmente sono infatti maggiori i rischi per un'inflazione troppo bassa rispetto a quelli di un'inflazione troppo elevata e questa convinzione è avvalorata dai dati sul carovita. A settembre l’inflazione ha fatto segnare +0,8% annuo, facendo così segnare un altro rallentamento dall’1,1% di agosto e dall’1,3% di luglio. Si tratta inoltre di una frenata superiore a quanto atteso dal mercato, che si attendeva una crescita dei prezzi dell’1% annuo. La BNS si attendeva un livello medio del carovita per il terzo trimestre pari all’1,5%, che non è stato neanche lontanamente centrato. Con il dato di settembre, infatti, il carovita medio del 3° trimestre elvetico si attesta tra l’1% e l’1,1%.
IL PUNTO SUGLI INVESTIMENTI
Le parole del nuovo governatore non lasciano spazio a interpretazioni: la politica monetaria sarà ancora contraddistinta da tagli dei tassi e ci saranno ancora interventi per evitare eccessivi apprezzamenti del franco svizzero. Le obbligazioni in franchi, dunque, non sono da acquistare. Quanto alle azioni, verifica la loro presenza nei portafogli.