Tra chi decide di investire, o chi vorrebbe farlo, ci sono soggetti a cui proprio non vanno a genio determinate tipologie di prodotti. Spesso e volentieri ci sono investitori che decidono di allocare i loro risparmi sui mercati finanziari, scegliendo i conti deposito, magari delle obbligazioni, ma le azioni proprio no: “tutto, ma le azioni no”.
Abbiamo citato le azioni perché sono spesso la tipologia di prodotto che sono evitate da molte persone, perché troppo rischiose. “Non voglio perdere dei soldi”, “Mi interessa mettere i soldi e alla fine non perderci” … frasi che si sentono ripetere di continuo e che sono dettate da una serie di bias di cui spesso abbiamo parlato, primo fra tutti quello dell’avversione alle perdite.
Non è detto però che siano sempre le azioni ad essere uno strumento su cui non si vuole investire. I destinatari di questo rifiuto possono essere i fondi comuni oppure le polizze di investimento… e ancora molti altri… con le motivazioni che posson essere le più disparate. A volte può essere la paura e la percezione di un eccessivo rischio, vedi le azioni, oppure, come i fondi pensione, la motivazione può essere non voler rinunciare al Tfr e così via. Questo bias può anche manifestarsi, per esempio, sempre parlando di fondi pensione, nel non voler fare a prescindere il comparto azionario...
Il rifiuto potrebbe dipendere anche da situazioni emotive o anche pregiudizi o posizioni culturali… ma quel che conta è che questo bias, che prende il nome di underlying bias, portando ad eliminare per principio e da principio un determinato tipo di investimento, può portare ad investimenti non ottimizzati o dover scegliere alternative che non sono efficienti come quelle che invece stiamo escludendo. L'approccio di scelta agli investimenti dovrebbe avvenire invece in maniera razionale e assolutamente pragmatica: nessun prodotto va escluso a priori, ma va scelto sempre quello più adeguato. Ne vale del rendimento dei nostri investimenti.