Fitch ha messo mano al suo giudizio sull’Argentina, migliorandolo da CC a CCC. Il rating è ancora ad un livello di rischio sovrano elevatissimo, e da questo punto di vista non cambia molto la situazione argentina e per chi vorrebbe investire nei suoi bond. L’upgrade di Fitch è un ulteriore giudizio positivo sul percorso che lo Stato sudamericano sta percorrendo, dopo quelli arrivati dal mercato con il forte recupero dei prezzi dei bond e il calo dei CDS. Come però visto proprio parlando dei Cds argentini, il rischio Paese rimane ancora elevato e i miglioramenti ottenuti fino ad ora non devono ingannare.
I MOTIVI DELL’UPGRADE
Il miglioramento del rating da parte di Fitch è sintomo di una maggiore fiducia nella capacità delle autorità di effettuare i prossimi pagamenti obbligazionari in valuta estera. Gli afflussi di dollari stimolati da un'amnistia fiscale di successo hanno iniziato a far aumentare le riserve ufficiali e dovrebbero continuare a farlo. Si parla però di fiducia, non della comprovata capacità di far fronte a questi pagamenti.
I RISCHI
Le politiche fiscali attuate dal nuovo dal governo argentino stanno consentendo di realizzare surplus di bilancio mensili. È anche vero, però, che le riforme argentine sono ancora molto lontane dall'essere completamente implementate e soprattutto dal dare i loro risultati positivi in maniera stabile e duratura. Le riserve ufficiali del Paese stanno aumentando, ma sono ancora di un valore basso e quindi sono tuttora una minaccia. Nel prossimo futuro i pagamenti che dovranno essere onorati dall'Argentina saranno di ammontare maggiore rispetto a quelli dovuti nel 2024: ci sarà quindi una maggiore pressione dovuta a questi pagamenti.
Come testimoniato dal rating CCC, il Paese è ancora molto vulnerabile e con un'elevata possibilità di fare default: per questo ribadiamo lo sconsiglio di posizionarsi sui singoli bond. Il percorso effettuato dall'Argentina nel 2024 è però stato positivo: si può dire che è stata una tappa di un lungo percorso che dovrà essere fatto, ma questa prima tappa è stata fatta in una maniera positiva. In una precedente analisi avevamo mostrato quanto, in media, i bond argentini hanno guadagnato in questo 2024. Oggi vogliamo mostrarti nella pratica quanto tutto quello di cui abbiamo appena parlato ha inciso direttamente sulle obbligazioni in dollari dell'Argentina che sono all'interno dell’Etf sui bond dei mercati emergenti che ti consigliamo in chiave speculativa.
La prima volta che abbiamo consigliato l’Etf era gennaio 2024, per cui siamo andati a recuperare i bond argentini presenti nell’Etf a fine dicembre 2023 - è la data disponibile più vicina a quella del primo acquisto. I bond argentini pesavano il 4,04% e sono quelli che trovi nella tabella qui sotto. Al 25/11/2024, i bond argentini in portafoglio all’Etf hanno aumentato il loro peso al 6,19% e sono tutti quelli in tabella più alcuni che i sono aggiunti nel tempo. In tabella abbiamo riportato quanto hanno guadagnato (in dollari) i bond presenti a fine 2023 nell’Etf per darti un’idea del contributo dato all’andamento dell’Etf (non è ovviamente il dato preciso, perché, come detto, i pesi sono poi cambiati).
I BOND ARGENTINI AL 31/12/2023 NELL'ETF |
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ISIN |
Peso |
Rendimento |
ARARGE3209S6 |
1,208% |
79,7% |
US040114HV54 |
0,789% |
75,1% |
US040114HT09 |
0,678% |
86,8% |
ARARGE3209T4 |
0,544% |
86,8% |
US040114HU71 |
0,394% |
74,4% |
US040114HS26 |
0,384% |
83,8% |
ARARGE3209Y4 |
0,045% |
135,0% |