A novembre il clima di fiducia tra gli industriali tedeschi, sintetizzato nell'indice IFO, è peggiorato e lo ha fatto anche molto più di quanto atteso dal mercato.
I numeri. L’indice IFO è sceso da 86,5 a 85,7, contro attese a 86,1. Peggiorano sia i giudizi sulla situazione attuale, sia quelli circa le attese future. Quest’ultime lo hanno fatto un po’ meno delle attese, visto che il calo è da 87,3 a 87,2 punti, contro gli 87 previsti. Decisamene peggio è andato l’indice sulle condizioni attuali, sceso a 84,3 da 85,7 (attese a 85,4).
Le ragioni di questo peggioramento sono dovute alla situazione politica, con l'apertura di una crisi di governo in quanto sono state indette nuove elezioni che si terranno a febbraio, e l’elezione di Trump come presidente degli Usa e la conseguente minaccia di dazi doganali.
L'instabilità politica è come al solito un fattore che non piace né ai mercati, né tantomeno all'economia e all'industria in quanto si entra in una situazione di incertezza. Non si sa quale sarà il futuro governo, se il futuro governo si riuscirà a formare e quale sarà la coalizione di governo e quindi le politiche industriali che saranno attuate.
C’è poi l’incognita dazi. La Bundesbank, la Banca centrale tedesca, ha avvertito che le imposte di Trump potrebbero costare alla Germania l'1% della produzione e che, di conseguenza, l'economia potrebbe subire una contrazione anche nel 2025.