In Messico è arrivato il terzo taglio consecutivo dei tassi d’interesse. La Banca centrale messicana, infatti, ha abbassato il costo del denaro dal 10,5% al 10,25%, come previsto dal mercato e come anticipato dalla stessa Banca centrale.
L’inflazione di fondo, quella calcolata al netto dell’energia e degli alimentari, continua a decelerare e ad ottobre si è attestata al 3,8%. Rientra quindi nell’intervallo obiettivo che prevede un 3% di inflazione annua ±1% fissato dalla Banca centrale.
Il miglioramento dell’inflazione di fondo sembra essere il fattore di maggiore importanza, attualmente, per le decisioni di politica monetaria. La Banca centrale ha anche citato tra i rischi la volatilità del peso, ma la stabilità della valuta al momento non sembra essere una priorità, tanto che si sono comunque tagliati i tassi.
La Banca centrale prevede un rallentamento per il finale del 2024 e per il 2025 per il Pil messicano e questo comporterà un alleggerimento delle pressioni inflazionistiche, consentendo di tagliare ancora i tassi – a dicembre ci si aspetta un altro taglio dello 0,25% - e con un’inflazione in rallentamento la Banca centrale può focalizzarsi sul sostegno alla crescita, su cui grava l’incertezza delle future mosse del presidente Usa Trump, tagliando i tassi d’interesse.
Per quanto riguarda gli investimenti, puoi controllare i nostri portafogli per verificare quando puoi investire nella Borsa messicana. Per quanto riguarda le obbligazioni in peso, non sono all’acquisto.