La Banca centrale turca ha lasciato i tassi invariati al 50%, con una decisione che era largamente attesa dal mercato, alla luce anche dei dati sul carovita di ottobre che erano stati superiori alle attese. Dalle dichiarazioni della Banca centrale che hanno accompagnato la decisione sui tassi di interesse, emerge però un'apertura.
La Banca centrale ha infatti lasciato intendere che un taglio dei tassi potrebbe essere alle porte, dichiarando che la politica monetaria continuerà ad essere gestita tenendo conto del necessario processo di disinflazione, ma che le decisioni saranno prese non solo sull'inflazione passata, ma anche su quella prevista. Dunque, la Banca centrale turca ha voluto far sapere che non sono solo i dati effettivi dei mesi precedenti che pian piano vengono comunicati ad essere la base per le decisioni, ma molto dipende anche dall'inflazione attesa.
Questo significa che con un'inflazione di novembre in decelerazione potrebbe arrivare il primo taglio dei tassi da parte della Turchia. Oggi l'inflazione è al 48,6% a livello annuale e con tassi al 50% i tassi reali sono positivi; quindi, si può dire che la politica monetaria è in un campo restrittivo. Quando ci sono dei livelli di inflazione elevati è il dato mensile ad essere più significativo ed infatti la Banca centrale turca ha come indicatore più rilevante l'inflazione mensile. Secondo i mercati, se l'inflazione di novembre a livello mensile dovesse attestarsi sotto il 2%, quello potrebbe essere il segnale per procedere con un taglio dei tassi. Tagliare i tassi dello 0,25%, con un'inflazione in calo, infatti, manterrebbe la politica monetaria restrittiva con tassi reali ancora positivi.