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Le decisioni delle Banche centrali in Regno Unito, Giappone e Indonesia

Le decisioni delle Banche centrali

Le decisioni delle Banche centrali

Data di pubblicazione 19 dicembre 2024
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Le decisioni delle Banche centrali

Le decisioni delle Banche centrali

Tutte e tre le Banche centrali hanno lasciato fermi i tassi, ma le prospettive sono diverse

La Bank of Japan ha lasciato i tassi fermi allo 0,25%, una mossa stimata da metà degli osservatori di mercato. C’era molta incertezza, dunque, sull’esito della riunione e alla fine ha prevalso l’opzione più attendista. Lo yen però è andando indebolendosi sui mercati e questo perché il governatore della Banca centrale ha aperto alla possibilità di un aumento dei tassi a marzo, dunque, non confermando l’ipotesi di un rialzo a gennaio, che invece per i mercati era scontato in caso di un nulla di fatto a dicembre. Ora, la certezza di un terzo rialzo c’è per marzo, non più per gennaio, quindi due mesi più tardi. Il motivo per cui è stato indicato marzo è dovuto alla necessità di avere un quadro più completo e preciso sui salati nipponici e sulle politiche di Trump. I bond in yen giapponesi sono da vendere.

Come da attese in Indonesia i tassi sono stati lasciati fermi al 6%. La decisione è ancora una volta motivata dalla necessità di sostenere la rupia che è andata indebolendosi negli ultimi tempi e costringendo anche la Banca centrale indonesiana ad intervenire sui mercati. L'economia indonesiana oggi ha un'inflazione sotto controllo, ampiamente all'interno dell'intervallo obiettivo, mentre la crescita più lenta delle attese nel terzo trimestre ha destato qualche preoccupazione. I tassi però non possono essere ancora tagliati proprio perché la rupia è debole. Per il futuro molto dipenderà dalle politiche di Trump, e quindi anche della Fed, anche se le attese della Banca centrale indonesiana sono per una stabilizzazione della rupia e una ripresa della crescita economica, senza però comportare un rialzo significativo dell'inflazione. I bond in rupie non sono da acquistare.

Sempre in linea con le attese è stata la decisione della Bank of England di mantenere invariati i tassi al 4,75%, ma la BoE prevede una graduale riduzione dei tassi nel 2025, nonostante le pressioni inflazionistiche persistenti. Il governatore Bailey ha sottolineato l'incertezza economica e il bisogno di un approccio graduale, evitando di specificare tempi o entità delle future riduzioni. Il mercato ha interpretato la decisione come un segnale accomodante, scommettendo su almeno due tagli dello 0,25% ciascuno nel 2025. Tuttavia, i rischi legati all'inflazione e alla crescita economica stagnante restano al centro dell'attenzione. I bond in sterline non sono da acquistare.