GLI EVENTI POLITICI
Negli ultimi giorni la Corea del Sud ha vissuto momenti drammatici. Per la prima volta dal 1979 il presidente sudocreano ha dichiarato la legge marziale nel Paese, con la motivazione di voler proteggere il Paese dall’opposizione, che, a suo dire, starebbe complottando contro lo Stato e starebbe simpatizzando con la Nord Corea. La Legge è però stata subito ritirata, perché l’Assemblea Nazionale, il Parlamento, ha votato in maniera unanime il suo ritiro. Ora il prossimo passo a livello politico sarà il voto, sabato 7 dicembre, sull’impeachment del presidente.
LA REAZIONE SUI MERCATI
La dichiarazione e poi la revoca della legge marziale non hanno portato solo a tensioni politiche, ma anche sociali – con proteste di piazza – e anche a livello finanziario. La Borsa sudcoreana ha ceduto il 2,2% dallo scoppio della crisi (l’1,7% nell’immediato e il resto nei giorni successivi), mentre il won coreano ha ceduto lo 0,8%. Si tratta di reazioni tutto sommato contenute: l’intervento del Parlamento a bloccare la legge marziale ha contribuito a rincuorare i mercati sulla tenuta democratica del Paese e così le reazioni su Borsa e valuta sono state contenute in termini di ampiezza e durata. Una conclusione ordinata del processo di impeachment del Presidente avrebbe come conseguenza quella di ridurre ulteriormente, se non eliminare, l'incertezza sulla situazione sudcoreana e quindi anche eventuali nuovi nervosismi sui mercati. A quest'ultimi l'incertezza politica, come si riscontra anche in altri Paesi, non piace.
PIL, INFLAZIONE E TASSI
Dalla Sud Corea però sono arrivati anche altri dati molto importanti riguardanti l'economia: si tratta di inflazione e Pil. Ovviamente quanto è successo a livello politico ha offuscato questi dati, ma sono comunque importanti per cercare di capire come evolverà la politica della Banca centrale sudcoreana. Per quanto riguarda i prezzi, a novembre, sono aumentati dell'1,5%, in accelerazione rispetto all'1,3% di ottobre, ma sotto le attese poste all'1,7%. Anche se si guarda il dato di fondo, escludendo alimentari e energia, il carovita sudcoreano è cresciuto dell'1,9%. Si tratta di una leggera accelerazione dall’1,8% di ottobre, ma in generale i dati di novembre confermano che l'inflazione risulta essere sotto controllo e anche le pressioni di fondo inflazionistiche sono allineate all'obiettivo del 2%.
Ci sono poi i dati sul Pil, che mostrano un'economia sudcoreana con una crescita nel terzo trimestre di solo l'1,5% quando le attese erano per uno 0,5%. La crescita, che si può definire anemica, del terzo trimestre va ad aggiungersi al -0,2% patito nel secondo trimestre. Dopo un primo trimestre sopra le attese, l'economia sudcoreana si è inceppata e quindi c'è molto timore per la crescita futura.
La Banca centrale prevede una crescita dell'1,9% nel 2025 dal 2,2% di quest'anno e ha abbassato le previsioni sul carovita dal 2,2% all’1,9%. Se si aggiungono le incognite sulle politiche di Trump che potrebbero pesare sulle esportazioni, una voce molto importante per l'economia sudcoreana, le incertezze sono molte. In questo contesto ci sono spazi perché la Banca centrale sudcoreana continui a tagliare i tassi anche nel 2025.
COSA FARE
Per quanto riguarda gli investimenti, le reazioni dei mercati alla situazione politica, come visto, sono state contenute. Dunque, non ci sono delle variazioni nelle quotazioni tali da spostare gli equilibri: la Borsa coreana rimane nei portafogli in cui era consigliata, mentre le obbligazioni in won coreani non sono da acquistare in quanto il calo della valuta non è tale da renderla interessante.