Si tratta di un dato che non piacerà al prossimo presidente americano e non rassicura chi teme un'intensificazione della guerra commerciale da parte di Trump. Il deficit commerciale degli Stati Uniti è infatti in aumento. A novembre, è salito a 78,2 miliardi di dollari dai 73,6 miliardi di dollari di ottobre e dai 64,8 miliardi di dollari dell'anno precedente.
C’è da dire che ci sono indicazioni sul fatto che le aziende abbiano accumulato scorte in vista di un possibile aumento dei dazi, creando così un boom delle importazioni. In quest’ottica, il dato di novembre sembrerebbe più determinato da un eccessivo di cautela. Tuttavia, al di là di questo fattore una tantum, il commercio estero degli Stati Uniti si è deteriorato nel 2024. La forte domanda interna ha incrementato gli acquisti all'estero, mentre le esportazioni statunitensi sono cresciute poco a causa delle difficoltà economiche dei principali clienti degli Stati Uniti.
Nei primi undici mesi dello scorso anno, infatti, il deficit commerciale è salito a 814 miliardi di dollari da soli 720 miliardi di dollari nello stesso periodo del 2023. È sempre con la Cina che il deficit commerciale degli Stati Uniti mostra il rosso più pesante. La zona euro occupa il secondo gradino del podio davanti a Messico e Vietnam. Sebbene non abbiano portato a un miglioramento del disavanzo commerciale degli Stati Uniti, le barriere poste in essere contro i prodotti cinesi stanno comunque avendo un impatto sui flussi commerciali. Le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti sono cresciute poco (+2%) tra il 2023 e il 2024, mentre sono esplose quelle del Messico (+6%) e soprattutto del Vietnam (+19%). Le aziende cinesi si stanno però insediando massicciamente in questi due paesi per aggirare i dazi americani.
Questo spiega le minacce di Trump di tassare tutte le importazioni, indipendentemente dal loro Paese di origine. A suo avviso, questo è l'unico modo per una forte domanda interna negli Stati Uniti di avvantaggiare la produzione nazionale rispetto alle aziende situate all'estero.