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Le decisioni della Fed e le parole di Trump

Fed, tassi, inflazione e Trump

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Data di pubblicazione 30 gennaio 2025
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Fed, tassi, inflazione e Trump

Fed, tassi, inflazione e Trump

La Fed, come da attese, ha lasciato i tassi fermi e non è mancata la reazione del presidente Usa

La Fed ha lasciato i tassi fermi, come da attese, tra il 4,25% e il 4,5%, ma quanto riportato dal comunicato contenente la decisione mostra dei cambiamenti rispetto alle riunioni precedenti, che fanno pensare che la Fed avrà bisogno di molto tempo e soprattutto dati molto convincenti, prima di tagliare ancora i tassi.

Infatti, ora la Fed ha dichiarato che le condizioni del mercato del lavoro rimangono solide e il tasso di disoccupazione si è stabilizzato a un livello basso. In precedenza, il giudizio parlava solo di “condizioni migliorate”. Inoltre, la dichiarazione rimuove il riferimento ai progressi in corso verso l'obiettivo di inflazione del 2%, mentre ora si dice che "l'inflazione rimane in qualche modo elevata".

In linea con quanto detto invece nelle riunioni precedenti, secondo la Fed i rischi per occupazione ed inflazione sono in equilibrio e per quanto riguarda future mosse sui tassi si valuteranno i dati in arrivo, l'evoluzione delle prospettive e l'equilibrio dei rischi.

Per quanto riguarda invece le future mosse dell’amministrazione Trump, la Fed si è detta in attesa di vedere quali politiche verranno attuate, perché è necessario lasciare che queste politiche siano articolate prima di poter anche solo iniziare a fare una valutazione plausibile di quali saranno le loro implicazioni per l'economia.

E a proposito del presidente Trump, anche questo mandato mostra il suo rapporto conflittuale con la Banca centrale. Secondo il presidente Usa, infatti, la Fed ha fallito e sarà ora lui a risolvere il problema inflazione riducendo le regole, spingendo per la produzione energetica americana, riequilibrando gli scambi commerciali internazionali e rilanciando la manifattura statunitense.