CRESCITA
Il Fondo monetario internazionale ha aggiornato le sue stime di crescita per l’economia mondiale ed ora prevede un +3,3% nel 2025 e nel 2026, al di sotto quindi della media storica del 3,7% registrata tra il 2000 e il 2019. Se per il 2026 si tratta di una conferma, per il 2025 invece la nuova stime rappresenta un miglioramento pari allo 0,1%. Questo aumento è il risultato di un quadro misto: una ripresa robusta negli Stati Uniti che compensa parzialmente la debolezza in Europa e nelle principali economie emergenti. Ciò significa che l’economia globale è contraddistinta da divergenze di crescita tra regioni e settori. Infatti, negli Stati Uniti, la crescita del 2,7% nel 2025 sarà trainata dai consumi e da condizioni finanziarie favorevoli, rafforzate da politiche meno restrittive. Al contrario, l’eurozona rimane vulnerabile, con una crescita debole (1% nel 2025) a causa di problemi persistenti nel settore industriale e delle esportazioni. In Asia, mentre la Cina rallenta leggermente al 4,6%, l’India mantiene una crescita costante del 6,5%, sostenuta da una solida attività industriale e infrastrutturale.
INFLAZIONE
Il carovita è previsto, a livello mondiale, in calo al 4,2% nel 2025 e al 3,5% nel 2026, con una convergenza più rapida verso gli obiettivi delle Banche centrali nei paesi avanzati rispetto a quelli emergenti. Nei paesi sviluppati, l'inflazione è frenata dal calo dei prezzi delle materie prime e dai mercati del lavoro.
RISCHI E INCERTEZZE
I rischi al ribasso includono nuove tensioni geopolitiche, che potrebbero perturbare le catene di approvvigionamento e aumentare i prezzi delle materie prime, specialmente in Europa. Negli Stati Uniti, l’espansione fiscale prevista (ad esempio, attraverso tagli fiscali) potrebbe fornire uno stimolo a breve termine, ma creare rischi di instabilità fiscale e volatilità finanziaria nel medio termine. L'elevata incertezza nelle politiche commerciali globali, dovute alle minacce di dazi, è un ulteriore elemento che potrebbe influire negativamente sugli investimenti e sulla fiducia delle imprese.