L'economia indiana è in fase di rallentamento. A certificare questo aspetto è la revisione al ribasso delle stime di crescita economica da parte dello stesso governo indiano, che prevede una crescita del Pil per l'anno fiscale del 6,4%. L'anno precedente la crescita era stata dell'8,2%.
Per quanto riguarda i consumi, le famiglie hanno dovuto ridurli a causa di una perdita del potere d'acquisto, determinata da un calo dei salari e da un aumento della inflazione. Anche i profitti delle aziende risultano essere diminuiti e siccome la spesa delle famiglie e delle imprese pesa per un 60% del Pil indiano, tutto ciò ha gravato sulla dinamica economica del paese. C'è stato anche un rallentamento della spesa pubblica soprattutto dovuta al periodo elettorale.
Per quanto riguarda la spesa pubblica dovrebbe riprendere nei prossimi mesi, anche per sostenere la crescita, ma nonostante questo c'è chi mette in dubbio la possibilità di centrare l'obiettivo annuale di crescita del 6,4%, perché questo richiederebbe che l'economia indiana metta a segno u +6,8% nella seconda parte dell'anno. Si tratta di una crescita importante già di suo, ma che potrebbe essere messa a rischio anche dalle possibili politiche commerciali Usa.
Tirando le somme, oggi l'India non è un mercato su cui investire, né dal punto di vista azionario né dal punto di vista obbligazionario.