In Indonesia a dicembre l’inflazione è stata pari all’1,5% annuale, dunque pressoché invariato rispetto al livello di novembre (1,55%) e sotto le attese del mercato poste all’1,6%. Se si guarda al dato di fondo, il carovita si attesta al 2,26%, esattamente come a novembre, e sotto le attese poste al 2,28% annuale.
Anche il dato di dicembre conferma quanto emerge oramai da diversi mesi: il carovita in Indonesia è sotto controllo ed è anche all'interno dell'obiettivo posto dalla Banca centrale compreso tra l'1,5%e il 3,5%. Addirittura, l'inflazione è oramai vicina al limite inferiore piuttosto che a quello superiore. Tutto lascerebbe presagire, quindi, la possibilità di tagliare i tassi di interesse visto anche che l'economia indonesiana mostra qualche segno di rallentamento. Eppure, la Banca entrale indonesiana nell'ultima riunione del 2024 aveva deciso di lasciare i tassi invariati, con la motivazione che era sempre la stessa: la debolezza della rupia, che in questo periodo è il fattore principale su cui si basano le scelte della banca centrale indonesiana
IVA, RUPIA E INTERVENTO DELLA BANK OF INDONESIA
Proprio nell’ottica di stabilizzazione della rupia si inserisce l’intervento della Bank of Indonesia sul mercato dei cambi, bilanciando la domanda e l’offerta di valuta, per contrastare il calo che la divisa indonesiana aveva subito dopo la decisione del governo di ridimensionare l’aumento dell’IVA. Il governo aveva infatti pianificato un aumento dell'IVA dall'11% al 12%, ma all'ultimo momento ha deciso di applicarlo solo a beni di lusso, escludendo invece un aumento generalizzato a tutti i prodotti. La scelta del governo è stata motivata con la finalità per sostenere l'economia, che ha mostrato segnali di rallentamento. Un aumento dell’Iva generalizzato avrebbe potuto pesare sul potere d’acquisto delle famiglie, creando ulteriori rallentamenti per l’economia.
Questa decisione, però, ha preoccupato i mercati, che risvolti negativi sulle finanze pubbliche indonesiane e mettono in dubbio la capacità del governo di finanziare i propri programmi, dato che l'IVA rappresenta un quarto delle entrate fiscali complessive. La reazione è quindi stata quella di colpire la rupia.
GLI INVESTIMENTI
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