In Francia l'inflazione è scesa allo 0,8% a febbraio. Anche in Italia l’inflazione rimane sotto al 2% obiettivo. Si tratta di livelli che dovrebbe rassicurare la Banca centrale europea sulla sua volontà di tagliare i tassi il 6 marzo, in occasione della riunione di politica monetaria della prossima settimana.
Se un costo del denaro più basso manterrà a galla le economie di eurolandia in difficoltà, gran parte delle sorti della zona euro dipenderà da fattori esterni. La domanda su come i dazi di Donald Trump influenzeranno le nostre economie rimane senza risposta. Il futuro del conflitto in Ucraina sarà determinato tra Washington e Mosca. Infine, l’andamento dell’euro dipenderà in larga misura dalla politica monetaria che sarà adottata dalla Federal Reserve statunitense.
In questa fase, la prospettiva di tassi d'interesse più bassi in Europa e di tassi d'interesse invariati negli Stati Uniti pesa sull'euro, che quota attorno a 1,04 dollari e una Bce pronta a tagliare ulteriormente i tassi potrebbe facilmente portare alla parità tra euro e dollaro. Ciò provocherebbe un nuovo aumento dei prezzi dei prodotti importati e, a sua volta, dell'inflazione.