Nel Regno Unito, l'inflazione è balzata al 3% a gennaio dal 2,5% del mese precedente. Questa nuova impennata delle pressioni inflazionistiche può essere spiegata da un rimbalzo dei prezzi dei trasporti, in particolare a causa dei prezzi del carburante, e dall'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari. Più in generale, il prezzo dei servizi (+5%) rimane il fattore chiave che spiega l'inflazione, che rimane ben al di sopra dell'obiettivo del 2% della Banca d'Inghilterra.
Si tratta di una conseguenza diretta della situazione di piena occupazione, con un tasso di disoccupazione stabile al 4,4% a dicembre, che favorisce gli aumenti salariali (+6% a dicembre su base annua), fattore che pesa molto sul prezzo dei servizi dove l'intensità di lavoro è più elevata.
Questo rimbalzo dell'inflazione mette le autorità monetarie in una situazione scomoda. Mentre un taglio dei tassi sarebbe auspicabile per sostenere l'attività economica stagnante, il rimbalzo dei prezzi richiede un approccio monetario più cauto. Inoltre, il costo del lavoro, e quindi probabilmente i prezzi se le aziende li trasferiranno ai clienti, aumenterà bruscamente il 1° aprile con l'aumento dei contributi previdenziali e la rivalutazione del salario minimo.
La situazione economica e finanziaria nei prossimi trimestri è molto incerta nel Regno Unito. Ecco perché evitiamo questo mercato.