Con 143.000 nuovi posti di lavoro creati a gennaio il mercato del lavoro sta un po' rallentando negli Stati Uniti. Si tratta di un dato un po' deludente, ma che segue un mese di dicembre eccezionale, per il quale è stata rivista al rialzo la creazione di posti di lavoro (ben 307.000)! Nel complesso, il tasso di disoccupazione è sceso al 4%, un livello estremamente basso. Per quanto riguarda le retribuzioni orarie, sono aumentate del 4,1% in un anno, ossia più rapidamente dell'inflazione, il che è una buona notizia per il potere d'acquisto delle famiglie.
Sebbene queste cifre siano generalmente incoraggianti, è probabile che lascino gli investitori impassibili. Un significativo deterioramento del mercato del lavoro avrebbe messo sotto pressione la Fed affinché si muovesse rapidamente per tagliare i tassi al fine di stimolare l'economia. I dati pubblicati indicano però un mercato che rimane vivace e non rappresenta un rischio rilevante per la crescita. Jerome Powell e i suoi colleghi della Fed potranno quindi lasciare invariata la loro politica monetaria per i mesi a venire.
Nel complesso, i mercati hanno reagito poco alla notizia, con il rendimento a 10 anni che è salito – anticipando tassi più alti, più a lungo – ma solo marginalmente. In questa fase, l'economia statunitense è l'unica delle principali economie industrializzate a mostrare livelli di crescita significativi nonostante i tassi di interesse relativamente elevati.