La Banca centrale canadese (BoC) ha, come da attese, tagliato i tassi al 2,75% dal 3%, ma tutta l’attenzione era rivolta alla questione dazi. Il governatore della BoC ha detto che la questione dei dazi influenza l’intera economia e ha anche affermato che sta già causando dei danni. Per esempio, sta già influenzando le intenzioni di spesa dei consumatori e limitando i piani delle aziende di assumere e investire. Dunque, i dazi hanno già impatti sulle scelte di consumo, di investimento e pesano sul mercato del lavoro.
Questo quadro non deve però far pensare che la BoC continuerà a tagliare i tassi, tutt’altro. Le future mosse saranno prese con estrema cautela, perché bisogna valutare le pressioni al rialzo sull’inflazione derivanti da costi più elevati, sia le pressioni al ribasso derivanti da una domanda più debole.
È anche vero, però, che i prezzi reagiscono più lentamente alle variazioni della domanda, mentre reagiscono più velocemente ai dazi. Questo andamento a “due velocità” aumenta il rischio che la BoC sarà più lenta ad abbassare i tassi di interesse.
Non investire sul Canada, né con azioni, né con obbligazioni.