La Banca centrale turca, come da attese, ha tagliato i tassi al 42,5% dal 45% grazie a dati sull'inflazione che hanno mostrato un rallentamento maggiore del previsto (ora il carovita si attesta al 39%). Tuttavia, l'inflazione di fondo, che esclude cibo ed energia, rimane elevata, e l'inflazione nei servizi si è dimostrata persistentemente alta. Questo terzo taglio è inoltre in linea con le previsioni di un costo del denaro turco al 25% a fine anno.
Secondo la Banca centrale turca la tendenza sottostante dell'inflazione è diminuita a febbraio e l'inflazione nei servizi ha rallentato. Nonostante ciò, la Banca centrale non ha alcun percorso predeterminato per quanto riguarda i tassi d’interesse futuri. Per la riunione di aprile, comunque, le attese sono di un altro taglio dei tassi, visto che nel primo trimestre le forze deflazionistiche continuano.
Tuttavia, persistono dei rischi. Le aspettative di inflazione delle famiglie e delle imprese sono superiori a quelle della Banca centrale. Perché tutto ciò rappresenta un rischio? Perché prevedendo prezzi più alti, i consumatori potrebbero anticipare le spese, surriscaldando la domanda, proprio mentre la Banca centrale sta cercando di raffreddarla.
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