In attesa di vedere se gli Usa alzeranno i dazi o meno, l’attività economica cinese conosce un febbraio positivo, con dati anche superiori alle attese. L’indice Pmi composito, che riassume dunque sia l’attività manifatturiera sia quella non manifatturiera, è salito da 50,1 a 51,1 punti. L’Indice manifatturiero, inoltre, è tornato a segnare una fase di espansione, passando da 49,1 a 50,2 punti (attese a 50,1). L’indice non manifatturiero, invece, che, tra gli altri, tiene conto del settore costruzioni e dei servizi è salita a 50,4 da 50,2 di gennaio, facendo così anch’esso delle attese (a 50,3 punti).
Questi risultati, almeno nel breve periodo, consentono alle autorità cinesi di non varare nuovi stimoli per l’economia. Il panorama è però molto incerto, non solo per le minacce di nuovi dazi, ma anche perché la ripresa dell’economia cinese, nel 2024, è stata molto irregolare. Anche in assenza di nuovi dazi, le autorità cinesi, Banca centrale compresa, vareranno degli stimoli, ma saranno interventi mirati, in termini di tempi e modi.