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Stati Uniti: l'inflazione rallenta più delle attese. Cosa farà la Fed?

Inflazione Usa febbraio e decisioni Federal Reserve

Inflazione Usa febbraio e decisioni Federal Reserve

Data di pubblicazione 12 marzo 2025
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Inflazione Usa febbraio e decisioni Federal Reserve

Inflazione Usa febbraio e decisioni Federal Reserve

La prossima settimana la Fed si riunirà per decidere cosa fare con i tassi. Quando peserà il dato sull'inflazione pubblicato oggi?

I DATI
I dati sull’inflazione di febbraio degli Stati Uniti possono far tirare un sospiro di sollievo, ma nulla di più e si tratta soprattutto di un sollievo solo temporaneo. La lettura di febbraio mostra infatti dati in rallentamento rispetto a gennaio e soprattutto che battono le attese. L’indice generale ha fatto segnare +2,8% annuale, contro il +2,9% atteso dal mercato e il +3% di gennaio. Una dinamica analoga si è registrata per l’inflazione di fondo: +3,1% annuale, contro +3,2% atteso dal mercato e +3,3% di gennaio. L'aumento del 3,1% messo a segno dall’inflazione core su base annua è il più contenuto dall'aprile 2021, mentre l'aumento del 2,8% dell’indice generale è il più contenuto dallo scorso novembre.

Uno dei principali fattori di crescita dell’inflazione è stato il costo degli alloggi, che ha contribuito per quasi la metà dell’aumento complessivo, pur mostrando un rallentamento rispetto al mese precedente. I cosiddetti shelter cost - da un po' di tempo a questa parte la componente più importante dell'inflazione – hanno infatti registrato un aumento dello 0,28% su base mensile. Si tratta di un calo rispetto allo 0,37% di gennaio.

Un altro importante indicatore attenzionato dalla Fed sono i cosiddetti prezzi dei servizi supercore, che considera i prezzi dei servizi escludendo le abitazioni. A febbraio è salito dello 0,22% rispetto a gennaio, un dato positivo dopo il forte rialzo (+0,76%) di gennaio. La crescita su base annua è ancora elevata, ma registra una tendenza al ribasso.

Alcuni settori hanno registrato cali nei prezzi: le tariffe aeree sono diminuite del 4% – il calo più significativo da giugno – mentre anche i prezzi delle automobili nuove e della benzina sono scesi. I prezzi dei generi alimentari sono rimasti pressoché invariati, dopo un forte aumento a gennaio, mentre i costi delle assicurazioni auto e sanitarie sono aumentati a un ritmo più moderato.

LA CHIAVE DI LETTURA E LE SCELTE DELLA FED
Nonostante i segnali positivi, l’inflazione non è ancora completamente sotto controllo. Prima di tutto i prezzi sono ancora sopra il 2% obiettivo. Ma non è solo questo. I dazi non hanno ancora influito significativamente sui prezzi delle merci e dunque i loro effetti potranno vedersi solo in futuro, lasciando nell’incertezza l’evoluzione dell’inflazione. La prossima settimana la Fed non taglierà i tassi: la singola lettura di febbraio non è in grado di far cambiare idea alla Banca centrale Usa e di farle abbandonare il suo approccio attendista. Tuttavia, il combinato disposto di allentamento delle pressioni inflazionistiche e crescenti rischi per la crescita fa pensare che la Fed taglierà i tassi nel corso di questo 2025. Quello su cui stanno ragionando i mercati è quale sarà il numero di questi tagli.