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Cina, segnali d’allarme dall’economia: manifattura in contrazione

Cina: pmi in contrazione

Cina: pmi in contrazione

Data di pubblicazione 30 aprile 2025
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Cina: pmi in contrazione

Cina: pmi in contrazione

In Cina l'indice Pmi manifatturiero fa segnare un calo - superiore alle attese

L’economia cinese lancia segnali di rallentamento sempre più evidenti. L’indice ufficiale dei responsabili degli acquisti manifatturieri (PMI) è sceso a quota 49 nel mese di aprile, in calo rispetto al 50,5 registrato a marzo. Un dato che segna il ritorno in territorio di contrazione, e che fa anche peggio delle attese (a 49,7 punti), alimentando le preoccupazioni su uno dei pilastri dell’economia del Dragone: l’industria manifatturiera. Per quanto riguarda invece il Pmi non manifatturiero, si mantiene ancora in territorio di espansione, a 50,4 punti, ma fa comunque peggio delle attese (a 50,6 punti) e fa segnare un rallentamento dai 50,8 punti di marzo.

I MOTIVI DEL RALLENTAMENTO
Il rallentamento non è frutto del caso, ma il risultato di una combinazione di fattori interni ed esterni che stanno mettendo alla prova la tenuta del sistema economico cinese. In primo piano, le tensioni commerciali con gli Stati Uniti. Le tariffe del 145% imposte da Washington, retaggio dell’era Trump e mai del tutto rientrate, continuano a pesare sull’export cinese, colpendo soprattutto i settori ad alta intensità di esportazione.

Non va meglio sul fronte interno. Il mercato immobiliare, che per anni ha trainato la crescita, è in piena crisi: prezzi in calo, progetti fermi e aziende in difficoltà stanno minando la fiducia dei consumatori e l’equilibrio del sistema bancario. A questo si aggiunge la sfida strutturale della riforma del sistema pensionistico, sempre più urgente in un paese che invecchia rapidamente. E mentre le famiglie cinesi diventano più caute, la domanda interna fatica a risalire, aggravando la debolezza congiunturale. L’incertezza globale, tra guerre commerciali e instabilità geopolitiche, completa un quadro economico complesso che sta spingendo al ribasso le aspettative di crescita.

COSA FA PECHINO
Pechino, per ora, si muove con cautela. Il governo ha delineato piani per facilitare l’accesso al credito alle aziende più fragili e stimolare i consumi, ma ha evitato misure di stimolo massicce, preferendo concentrarsi sull’implementazione del pacchetto approvato lo scorso marzo. Una strategia prudente, forse troppo, in un momento in cui la fiducia — sia dei mercati sia dei cittadini — è messa a dura prova.