La Cina ha lasciato invariati il tasso ad un anno al 3,1% e quello a 5 anni, usato come benchmark per la definizione dei mutui, al 3,6%. Si tratta di una mossa ampiamente attesa dal mercato.
Dopo tutto, i tassi sono ora sui minimi storici e dopo i tagli nei mesi passati lo spazio di manovra per la Banca centrale cinese è ridotto. Inoltre, i passati tagli dei tassi avevano avuto l’effetto di dare solo boccate d’ossigeno temporanee all’economia.
Per tutti questi motivi, la Cina privilegia stimoli fiscali per l’economia anziché quelli monetari. Per finire, l’incertezza dovuta all’evoluzione dei dazi suggerisce cautela in qualsiasi decisione.