L'agenzia Fitch ha confermato il rating dell'Italia a BBB, con outlook positivo (in futuro il giudizio potrebbe essere migliorato). I punti di forza identificati includono una economia vasta e diversificata, l'appartenenza all'eurozona e solide istituzioni in confronto ad altre nazioni con rating 'BBB'. Questi elementi positivi sono controbilanciati da fragili condizioni macroeconomiche e fiscali, in particolare un elevato debito pubblico e una crescita potenziale ancora contenuta. L'outlook positivo riflette invece una diminuzione dei rischi fiscali e finanziari a medio termine, dovuta a una maggiore stabilità politica e a una migliore gestione delle finanze pubbliche. Inoltre, anticipa una certa resilienza e margine di rating nonostante le difficoltà economiche e finanziarie pubbliche derivanti da incertezze esterne e geopolitiche.
E per quanto riguarda i dazi? Fitch prevede un rallentamento dell'economia italiana a causa del peggioramento dello scenario esterno, identificando l'Italia come uno dei paesi dell'Unione europea più esposti alle modifiche della politica commerciale USA, dato che una significativa porzione delle nostre esportazioni è diretta verso gli Stati Uniti. Tuttavia, la composizione delle esportazioni italiane, con molti prodotti soggetti a contratti a lungo termine e bassa elasticità di prezzo, potrebbe offrire una maggiore resilienza rispetto ad altri membri dell'Unione europea.
LE STIME DI BANCA D'ITALIA
La Banca d'Italia ha messo mano alle sue previsioni di crescita dell'Italia: ora si attende un Pil in crescita dello 0,6% nel 2025, dello 0,8% nel 2026 e dello 0,7% nel 2027: le stime di dicembre parlavano, invece, di una crescita dello 0,8% nel 2025, dell'1,1% nel 2026 e dello 0,9% nel 2027. Queste stime tengono conto dei dazi imposti dagli Usa, ma non tengono conto di eventuali contro-dazi europei sulle merci Usa, che potrebbero impattare ulteriormente sulla crescita italiana.