In un contesto economico segnato da rallentamento della crescita e forti incertezze globali, la Banca d’Inghilterra ha deciso di ridurre i tassi di interesse dello 0,25%, portandoli al 4,25%. Una mossa attesa da parte del mercato, ma che ha visto una spaccatura interna al comitato chiamato a votare sui tassi: cinque membri hanno votato per il taglio, due avrebbero voluto una riduzione più marcata, mentre altri due si sono opposti a qualsiasi intervento.
La Banca prevede che l’inflazione raggiungerà il 3,5% nel terzo trimestre, prima di iniziare una discesa graduale. Sul fronte della crescita, le prospettive restano contenute: +1% nel 2025 e +1,25% nel 2026, segno di una ripresa ancora fragile.
I mercati hanno reagito con un rally della sterlina, che ha toccato i massimi sull’euro, mentre i rendimenti dei titoli di stato a 10 anni sono saliti al 4,51%, segnando un incremento di cinque punti base, perché pensano ad un minor numero di tagli in futuro.
La Banca d’Inghilterra ha anche delineato due scenari alternativi per guidare le future decisioni di politica monetaria: uno prevede una crescita debole con inflazione in aumento a causa di shock esterni, l’altro considera un contesto di alta incertezza geopolitica e commerciale. Entrambi confermano la necessità di un approccio “graduale e attento”.
Attualmente, per quanto riguarda gli investimenti, non consigliamo né azioni né obbligazioni inglesi.