Ad aprile, il tasso annuo si è attestato al 5,53%, un dato in linea con le previsioni degli analisti ma ben oltre il target del 3% fissato dalla banca centrale. La dinamica dei prezzi continua a essere alimentata da un contesto macroeconomico complesso, dove la robusta domanda di servizi e un mercato del lavoro in piena salute stanno esercitando pressioni inflazionistiche persistenti.
La politica monetaria si trova a un bivio. I tassi d'interesse, attualmente ai massimi da quasi due decenni, non sembrano bastare a raffreddare l'economia. All’interno del comitato di politica monetaria, si discute se mantenere l’attuale stretta o valutare ulteriori aumenti per contrastare l’inflazione strutturale.
Nel dettaglio, ad aprile, i prezzi di salute e articoli per la cura personale sono saliti dell’1,18%, mentre il comparto alimentare e delle bevande ha registrato un +0,82%. Unico segnale positivo arriva dal settore dei trasporti, che ha visto una riduzione dello 0,38% nei costi, offrendo un parziale sollievo ai consumatori.
Nonostante le pressioni attuali, gli analisti prevedono un moderato rallentamento dell’inflazione nei prossimi mesi. Tuttavia, le proiezioni a lungo termine indicano che l’indice dei prezzi potrebbe rimanere sopra l’obiettivo della banca centrale almeno fino al 2028. La sfida ora sarà trovare un equilibrio tra crescita economica e stabilità dei prezzi, senza compromettere la ripresa in corso né alimentare nuove tensioni sociali dovute al caro vita.
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