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Giappone: la Bank of Japan non taglia i tassi

Bank of Japan

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Data di pubblicazione 05 maggio 2025
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La Banca centrale giapponese ha deciso di non tagliare i tassi d'interesse. Ecco cos'ha deciso, perché e come muoversi ora

La Banca del Giappone ha lasciato nuovamente invariati i tassi. Una decisione per nulla scontata, in quanto, mentre l'inflazione si sta progressivamente allontanando dai picchi del 4% registrati all'inizio dell'anno, è ancora del 3,6%, un livello scomodamente alto per i consumatori abituati da decenni a prezzi stabili, e talvolta anche in calo. Chiamata ad alzare i tassi per la seconda volta nel 2025, ha preferito temporeggiare, ben sapendo che, con il calo dei prezzi del petrolio, l'inflazione potrebbe rallentare da sola.

Questo approccio cauto, comunque, non sorprende. Il Giappone è nel bel mezzo dell'incertezza sul fronte commerciale, colpito come molti altri dalle minacce di Washington. Non vuole aggiungere uno yen più caro ai dazi che incombono sui suoi prodotti, il che peserebbe ancora di più sulla competitività delle sue esportazioni. Inoltre, l'economia è in crescita (+0,6% su base trimestrale nell'ultimo trimestre del 2024, +1,2% su base annua) ma il cui dinamismo si eroderebbe rapidamente in caso di un credito più costoso.

I mercati hanno capito questo dilemma. Dopo aver scommesso su tassi giapponesi più alti, portando a un apprezzamento dello yen sui mercati dei cambi, ora prevedono che le autorità giapponesi ricorreranno a questa soluzione solo se non avranno altra scelta. Lo yen si è così nuovamente deprezzato e ora ce ne vogliono 164 per acquistare 1 euro, il livello più basso per la valuta giapponese dall'inizio dell'anno. 

Nonostante la valuta a buon mercato, le prospettive per questo mercato rimangono altamente incerte. Al momento non consigliamo di investire nè sulle obbligazioni, nè sulle azioni giapponesi.