Fitch ha tagliato il rating dell'Austria da AA+ ad AA. I motivi? L’Austria affronta un peggioramento delle prospettive fiscali ed economiche. Il deficit del 2024 ha toccato il 4,7% del PIL, ben oltre le attese, a causa di un'economia debole e di spese eccessive a livello locale. Il debito pubblico è salito all’81,8% del PIL e continuerà a crescere nei prossimi anni, stabilizzandosi solo tra il 2027 e il 2029 all’86%.
Nonostante un piano di consolidamento fiscale del nuovo governo, la crescita economica è debole: il PIL è calato per il secondo anno consecutivo nel 2024 e si prevede stagnazione nel 2025, con una ripresa solo dal 2026. Il quadro resta fragile, con rischi legati ai costi del lavoro, alla competitività e alle incertezze globali. Sul lungo termine, pesano le spese legate all’invecchiamento della popolazione, al clima e alla difesa, con l’obiettivo di raddoppiare la spesa militare al 2% del PIL entro il 2032.
C'è da preoccuparsi? Cosa fare con le obbligazioni austriache? L’Austria gode di solidi fondamentali creditizi grazie a un’economia diversificata e ricca, all’euro come valuta di riserva e a istituzioni politiche e sociali forti. Il debito pubblico ha una lunga scadenza media (11,4 anni), la più alta nell’Unione europea, riducendo l’impatto dei tassi in aumento. Il costo degli interessi crescerà al 3,6% delle entrate nel 2026, in linea con la media dei rating ‘AA’. Dunque, il rating dell'Austria non desta comunque preoccupazioni.
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