La Cina rimane in deflazione. A maggio, infatti, l’inflazione annuale ha fatto segnare -0,1%, che segue un altro -0,1% registrato ad aprile. I prezzi alla produzione segnalano un calo ancora peggiore, con un -3,3% su base annua, che rappresenta anche un peggioramento rispetto al -2,7% di aprile. I dati sulla deflazione mostrano una domanda debole, sintomo a sua volta di un’economia ancora in difficoltà. Questo fa aumentare le possibilità di interventi da parte della Banca centrale cinese (PBoC).
Parallelamente, i dati commerciali di maggio mostrano una crescita delle esportazioni (+4,8% su base annua), ma al di sotto delle attese (+5,0%), rispetto all’8,1% di aprile. Le importazioni, invece, sono crollate del 3,4% (contro -0,9% previsto), più del -0,2% di aprile. Di conseguenza, il surplus commerciale ha raggiunto 103,2 miliardi di USD, superando le stime (101,3 mld) e l’ammontare del mese precedente (96,2 mld). Il drastico calo delle importazioni riflette una domanda interna debole, coerente con il quadro deflazionistico e le mosse della PBoC. Le esportazioni, pur in ripresa, restano sotto pressione a causa dell’export statunitense e delle incertezze legate ai dazi.