News

I salari della zona euro rallentano. Cosa significa in ottica Bce?

Salari eurozona e Bce

Salari eurozona e Bce

Data di pubblicazione 16 giugno 2025
Tempo di lettura: ##TIME## minuti

condividi questo articolo

Salari eurozona e Bce

Salari eurozona e Bce

La crescita dei salari rallenta - alleviando così le pressioni inflazionistiche. Cosa farà la Bce?

Il costo del lavoro è un indicatore su cui la Bce pone molta attenzione, perché i salari sono una fonte di pressione inflazionistica. La dinamica salariale è in grado, infatti, di influenzare la dinamica dei prezzi all'interno della zona euro, ma questo vale per qualunque altra regione geografica.

I dati sul primo trimestre del 2025 mostrano un rallentamento ulteriore della crescita dei salari, in linea con le previsioni più volte comunicate dalla Bce, secondo le quali la crescita del costo del lavoro nel 2025 continuerà progressivamente a rallentare, allentando dunque le pressioni inflazionistiche. È uno dei motivi su cui la stessa Bce basa le sue previsioni sull'inflazione della zona euro e anche le scelte fino ad ora adottate in termini di tassi di interesse.

Nel primo trimestre 2024 il costo del lavoro nella zona euro è cresciuto del 3,4%, in rallentamento rispetto al 3,8% del quarto trimestre del 2025. Rispetto al primo trimestre dell'anno precedente, il rallentamento è ancora più evidente, dato che nel primo trimestre 2024 la crescita dei salari era stata del 5,3%.

Questi dati avallano la bontà della scelta della Bce di tagliare i tassi anche nell’ultima riunione. Tuttavia, se sono una conferma per quanto fatto finora, non sono un dato che può influire sulla decisione di luglio. Inoltre, l’attuale situazione tra Israele ed Iran impone ancora più attenzione sul fronte dei prezzi. Dunque, c’è da aspettarsi che a luglio la Bce non taglierà.