La Banca Centrale della Turchia ha deciso di mantenere invariato il tasso d’interesse chiave al 46%, confermando così le attese degli economisti e degli operatori di mercato. Una scelta che riflette un atteggiamento prudente, ma che apre anche uno spiraglio a una possibile svolta nelle prossime settimane.
INFLAZIONE IN CALO, MA PRUDENZA ANCORA NECESSARIA
Il dato più incoraggiante arriva sul fronte dell’inflazione: a maggio il tasso è sceso al 35,4%, toccando il livello più basso degli ultimi quattro anni. Una discesa significativa che lascia intravedere l’efficacia delle politiche restrittive adottate finora. Tuttavia, l’obiettivo di stabilità resta ancora lontano e la Banca Centrale ha preferito attendere ulteriori conferme prima di agire.
DOMANDA INTERNA IN RALLENTAMENTO
Un altro elemento che ha influenzato la decisione è il raffreddamento della domanda interna nel secondo trimestre dell’anno. Questo rallentamento, sebbene possa aiutare a contenere le spinte inflazionistiche, rappresenta anche un segnale di decelerazione dell’economia reale, rendendo ancora più delicato il bilanciamento tra crescita e controllo dei prezzi.
UNO SGUARDO AL FUTURO: COSA ASPETTARSI A LUGLIO
La prossima riunione della banca centrale turca, prevista per luglio, potrebbe segnare l’inizio di un ciclo di taglio dei tassi, ma solo a determinate condizioni. In particolare, i banchieri centrali hanno sottolineato che ogni decisione sarà subordinata a:
- un ulteriore calo dell’inflazione,
- un miglioramento del contesto geopolitico, soprattutto in relazione alla stabilità della regione mediorientale.