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Cina: inflazione debole

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Data di pubblicazione 09 luglio 2025
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L'inflazione anno su anno ha registrato, per la prima volta da quattro mesi, un debole segno più, ma gli altri indicatori continuano a segnalare una deflazione.

Il National Bureau of Statistics of China ha rilasciato oggi, 9 luglio, i dati riguardanti l’inflazione di giugno. L’inflazione mese su mese ha registrato un -0,1%, un valore leggermente migliore rispetto a quello di maggio, quando era stata del -0,2%. Per quanto riguarda il valore anno su anno, per la prima volta da quattro mesi a questa parte, la Cina è uscita dalla deflazione registrando un + 0,1%, nonostante le previsioni fossero di un – 0,1%.

Vale la pena ricordare che, se un'inflazione troppo alta è un problema per l’economia, lo è anche quando è troppo bassa e si entra in una fase deflattiva. Non a caso, praticamente tutte le banche centrali del mondo hanno come obiettivo il mantenimento dell’inflazione attorno al 2/3%. La deflazione segnala che la domanda non sta tenendo il passo dell’offerta e che, quindi, ci sono delle problematiche all’interno dell’economia. Questo può poi riflettersi in cali dei profitti aziendali e degli stipendi.

Il governo cinese sta cercando di stimolare la domanda interna, ma questo è più facile a dirsi che a farsi. Nonostante le molte risorse già messe in campo, i risultati non sembrano arrivare, almeno fino ad ora. Il problema maggiore, infatti, risiede in una mancanza di fiducia nei consumatori, che non è migliorata a causa di scarsi progressi nelle prospettive di lavoro e del reddito nonostante gli interventi governativi.

Spostando il punto di vista sulle aziende, la situazione è ancor meno positiva. A giugno, l’indice dei prezzi alla produzione (che misura l’inflazione dal punto di vista dei produttori) ha registrato un calo del 3,6% rispetto all’anno precedente, proseguendo una fase deflattiva che dura oramai da 33 mesi. Quella dell’ultimo mese è stata la riduzione più ampia da luglio 2023 ed è stata più marcata delle aspettative, che avevano previsto un -3,2%. L’eccessiva competizione tra le aziende cinesi (che il governo sta cercando di limitare) e le tensioni sul commercio globale sono alcuni dei motivi di questo calo.