A giugno l’India ha registrato un’inflazione al 2,1% su base annua, il livello più basso da oltre sei anni. Un dato sorprendente, soprattutto considerando che appena un mese prima il tasso era al 2,82% e che le attese si aspettavano un calo, ma al 2,5%. Questo rallentamento è stato guidato in gran parte dal calo dei prezzi alimentari, che rappresentano circa la metà del paniere.
Le piogge monsoniche abbondanti hanno infatti favorito i raccolti agricoli, migliorando l’offerta e portando a un calo complessivo dei prezzi dei generi alimentari dell’1,06%, dopo una diminuzione dello 0,99% a maggio. In particolare, i prezzi delle verdure sono crollati del 19% rispetto a un anno fa, registrando la contrazione più marcata dall’ottobre 2021.
Nonostante il dato sull'inflazione sotto le attese – gli analisti avevano previsto un +2,25% – la Reserve Bank of India (RBI) sembra intenzionata a mantenere invariati i tassi di interesse almeno per le prossime due riunioni. Dopo tutto, l’inflazione core – o di fondo – quella cioè che esclude cibo e carburanti – è salita al 4,55% rispetto al 4,35% di maggio. Dunque, nella prossima riunione del 6 agosto, i tassi non verranno toccati.