Un sotto-portafoglio per i bond euro

Via libera all'acquisto di BTp, ma con attenzione
Via libera all'acquisto di BTp, ma con attenzione
Il rialzo dei rendimenti sui mercati obbligazionari è un fenomeno iniziato oramai da diverso tempo, ma è anche vero che la velocità di questi aumenti è cambiata diventando sempre maggiore negli ultimi mesi e settimane. L'accelerazione nel rialzo dei tassi è stata determinata dalla fiammata dell'inflazione, che ha costretto a rivedere i piani della Bce – analogamente a quanto avviene nel resto del mondo. Di fatto, le Banche centrali hanno dovuto cambiare vertiginosamente e immediatamente il loro atteggiamento riducendo tutti gli stimoli monetari e andare anche oltre, alzando i tassi di interesse. Come detto nello scorso numero, la Bce ha annunciato la fine del piano di acquisti di titoli dal prossimo primo luglio e sempre nella riunione di luglio alzerà i tassi di interesse. E non sarà l'unico aumento, visto che già a settembre ci sarà sicuramente un'altra stretta che potrebbe anche essere superiore allo 0,25%. I mercati obbligazionari non potevano non adeguarsi immediatamente a queste nuove prospettive e quindi i rendimenti di tutte le obbligazioni dell'eurozona, titoli di Stato compresi, sono saliti abbandonando i rendimenti negativi e sono tornati più vicini a quella che era la loro media storica. I BTp non potevano fare eccezione e anzi sono quelli che hanno conosciuto l'aumento maggiore in termini di rendimenti richiesti dal mercato. Perché? Il motivo è presto detto: i rischi che gravano sulla nostra economia sono gli stessi di cui ti abbiamo parlato in questi anni, ma sono anche esacerbati dall'attuale situazione – te ne parliamo qui sotto.
IL RISCHIO ITALIANO
Purtroppo, l’alta inflazione crea dei problemi che possono portare a rendere insostenibile il debito se si protrae per un lungo periodo. Un’elevata inflazione pesa sul potere d'acquisto delle famiglie, che spendono di meno. I consumi sono una determinante del Pil e se scendono, quest’ultimo rallenta. L'aumento dei tassi di interesse rende più caro il credito: mutui e finanziamenti per le famiglie, prestiti per le imprese sono tutti più cari. Diminuiscono gli investimenti, altra componente del Pil, rallenta il mercato immobiliare, etc… Tutto ciò frena, se non addirittura manda in recessione l’economia e dunque il debito è sempre meno sostenibile. Con un’economia che rallenta, e/o prestiti più costosi, le persone e le aziende possono non essere in grado di ripagarli, creando problemi anche al settore bancario… Infine bisogna anche ricordarsi che la disoccupazione è mediamente più alta in Italia rispetto al resto d'Europa e i salari crescono meno: il potere d'acquisto delle famiglie è così già di partenza più debole rispetto a quello degli altri Paesi. Questa è la situazione attuale, alla quale bisogna aggiungere un'altra possibile fonte di incertezza: il 2023 sarà anno di elezioni politiche e come spesso accaduto negli ultimi tempi in caso di ingovernabilità i tassi di interesse sui Btp sono sempre aumentati ulteriormente. Ecco perché i BTp sono rischiosi ed ecco perché bisogna investirci, ma con attenzione.
Quindi i tassi di interesse sui BTp sono aumentati di più rispetto a quelli degli altri Paesi e per delle ragioni ben precise: l'Italia è relativamente più rischiosa rispetto agli altri Paesi europei e anche in termini assoluti, investire sui BTp porta con sé un buon numero di incertezze e quindi di rischi. Ovviamente essere rischioso in sé non è motivo sufficiente per sconsigliare un investimento. Bisogna guardarlo insieme al rendimento che offre. Ed è qui si presenta la novità rispetto al passato in cui te li sconsigliavamo: ora i rendimenti non sono più bassi se non addirittura negativi. Con il rialzo conosciuto, che attenzione, non è finito, oggi i rendimenti dei BTp hanno già raggiunto un livello che può giustificare un rientro parziale sui nostrani titoli di Stato. Attenzione. Abbiamo usato il termine parziale non a caso.
LO SCUDO ANTI-SPREAD
La Bce al momento ha annunciato di avere dato mandato ai suoi tecnici per creare uno strumento a difesa degli spread. Oggi, dunque, al momento ancora non esiste tale meccanismo. Per il momento la Bce, come abbiamo avuto modo di dirti già lo scorso numero – vedi n° 1467 – utilizzerà i sodi dei rimborsi dei bond acquistati durante il piano anti pandemico, se necessario, per acquistare più bond di quegli Stati colpiti da un rialzo dei tassi. Il giorno dell’annuncio da parte della Bce di aver dato il via ai lavori per uno scudo anti-spread, i tassi dei titoli italiani sono un po’ scesi, ma dal giorno seguente l’effetto era sparito. Dopo tutto, ci sono varie incertezze: come funzionerà? Quanto durerà? Di che ammontare sarà? Sono fattori determinanti per capire se sarà efficace o meno. Per cui, da solo, al momento, questo annuncio non migliora la rischiosità dei nostri titoli di Stato.
IN REALTÀ TU INVESTI GIÀ IN BTP
Partiamo però da un punto fondamentale: in realtà se segui i nostri consigli tu stai già investendo in BTp. L’Etf per puntare sui bond della zona euro, Xtrackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 (138,58 euro; Isin LU0925589839), te lo consigliamo dal n° 1449, quindi da ben 4 mesi, punta infatti sui titoli dei 5 Stati con i rendimenti più alti e dunque anche sui BTp. Lo stai facendo attraverso un portafoglio diversificato di titoli di Stato, nel quale oltre ai BTp hai anche titoli di altri Paesi ed è l'atteggiamento più corretto, perché così puoi sfruttare i maggiori rendimenti offerti dai BTp, ma in maniera diversificata riducendo il rischio. Ed è proprio questo concetto, di diversificazione della posta dedicata ai bond della zona euro, che deve essere applicato anche se decidi di operare con singole obbligazioni. Attenzione però. L'acquisto che puoi fare sui BTp deve necessariamente seguire delle regole ben precise perché, come detto, è un investimento rischioso e quindi deve essere calibrato nella maniera più corretta per riuscire a contenerne il rischio sfruttando i maggiori rendimenti. Eccoti allora le regole che devi rispettare.
INVESTIRE IN BTP: ECCO LE REGOLE DA RISPETTARE
I BTp possono essere acquistati, ma non devi dedicare loro l’intera posta della strategia che replichi. Nella pratica, il 35% del portafoglio difensivo o il 10% di quello equilibrato non devono essere interamente investite in BTp. Questo perché è un modo di agire, indipendentemente dal rischio dei nostri BTp, non corretto: va contro il concetto di diversificazione alla base di qualunque investimento di portafoglio. E questo anche se una posta ha un rendimento superiore alle altre. Nella pratica tutto questo significa che la parte dei due portafogli, difensivo ed equilibrato, da dedicare ai bond della zona euro deve essere suddiviso tra i titoli dei diversi Stati che ti riportiamo nelle tabelle qui sotto.
LE OBBLIGAZIONI DELLA ZONA EURO CON IL BTp |
|||
Investitore difensivo |
Peso |
Versione semplificata |
Peso |
OaT 0,5% 25/05/25 (97,12; Isin FR0012517027) |
7,5% |
Lyxor EuroMTS Highest Rated Macro-Weighted |
30% |
Obligaciones 1,6% 30/04/25 (99,43; Isin ES00000126Z1) |
12,5% |
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Bund 1% 15/08/25 (99,03; Isin DE0001102382) |
5% |
||
BTp 1.85% 01/07/25 (98,17; Isin IT0005408502) |
5% |
BTp 1.85% 01/07/25 (98,17; Isin IT0005408502) |
5% |
Portugal 2,875% 15/10/25 (103,38; Isin PTOTEKOE0011) |
5% |
||
Investitore equilibrato |
Peso |
Versione semplificata |
Peso |
Bund 1% 15/08/25 (99,03; Isin DE0001102382) |
2,5% |
Lyxor EuroMTS Highest Rated Macro-Weighted |
5% |
OaT 0.5% 25/05/25 (97,12; Isin FR0012517027) |
2,5% |
||
BTp 1.85% 01/07/25 (98,17; Isin IT0005408502) |
5% |
BTp 1.85% 01/07/25 (98,17; Isin IT0005408502) |
5% |
Devi comprare dunque quei bond con le percentuali che ti mettiamo vicine. Vediamolo con un esempio pratico. I BTp sono limitati al 5% del valore dell’intero portafoglio difensivo. Quindi se è da 100.000 euro, tu devi puntarci 5.00o euro. 12.500 andranno su un Bonos spagnolo, 7.500 su un OaT francese e via dicendo. Il totale fare 35.000 euro su 100.000 di portafoglio, cioè il 35% indicato nel portafoglio difensivo. Devi inoltre scegliere i titoli che ti indichiamo per un’altra ragione. La duration ottimale per i bond zona euro non deve superare i 3 anni. Rispettando prodotti e pesi indicati, se in linea con questa duration.
Se per te è troppo faticoso, non hai voglia di acquistare diversi titoli… puoi sfruttare l’alternativa che ti mettiamo sempre in tabella. Compri il 5% di BTp e la parte restante va sull’Etf Lyxor EuroMTS Highest Rated Macro-Weighted Govt Bond 1-3Y (96,27 euro; Isin LU1829219556), che è un prodotto che punta sui titoli di Stato dei Paesi con rating AAA e AA e i pesi dedicati ai diversi Stati sono calibrati su indicatori macroeconomici. È dunque un prodotto che ti fa puntare sugli Stati più sicuri e, affiancandolo al BTp, equilibra il rischio della posta dei bond della zona euro – e ti semplifica la vita perché in tutto devi acquistare solo due prodotti.
ULTIME RACCOMANDAZIONI
Tieni conto, infine, di un aspetto molto importante. Il nostro consiglio principale per replicare i portafogli è continuare a puntare su Xtrackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 consigliato fino ad oggi perché come detto punta sia sui BTp, ma diversifica il rischio e soprattutto acquisti tanti diversi titoli con un unico prodotto. Inoltre, un altro grande vantaggio deriva anche dalla semplicità della manutenzione del tuo investimento. Se si dovesse cambiare la duration ottimale per gli investimenti obbligazionari, non avverrà subito, ma anche tra 6 mesi, 1 o 2 anni…, vendere un Etf per reinvestire su un altro è molto semplice e veloce. Se replichi il portafoglio con i singoli titoli, nel caso in cui dovesse cambiare la duration, non è detto che potrai mantenere quei titoli: potresti ritrovarti costretto a vendere tutti i bond che vedi in tabella per investire su altri bond. È sicuramente un'attività più laboriosa.
COME ORIENTARTI TRA I VARI CONSIGLI SUI BTP: UN RIASSUNTO
1) Nel nostro comparatore trovi “possibile acquisto” per un BTp perché, come spiegato in questo testo, può essere comprato, ma solo rispettando precise condizioni.
2) Per i BTp con consiglio “mantieni”, devi orientarti in questo modo. Vale solo se ancora li hai in portafoglio, anche se dopo tutti questi anni avresti dovuti venderli. Se li hai ancora, li puoi mantenere a patto, però, che questi non pesino più del 5% del tuo portafoglio. La parte eccedente, se presente, va venduta. È la logica tradizionale di portafoglio: anche i bond in dollari Usa, ma anche una qualsiasi Borsa, se la detieni per un peso superiore a quello indicato nel portafoglio devi vendere la parte eccedente.
3) Il consiglio “vendi” che trovi ancora per i BTp, così come per gli altri titoli di Stato della zona euro, nel nostro comparatore è dovuto al fatto che sono quelli con scadenza superiore ai 3 anni. è esattamente la logica tradizionale che applichiamo a tutti i bond in portafoglio. Anche i consigli, per esempio, sui bond in dollari Usa vedono degli “acquista” e dei “vendi” e dipendono dalla durata. Se non allineati alla duration ottimale, vanno venduti in quanto prodotti non adatti nell’attuale contesto.
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