Eventi eccezionali, rialzi storici

Monete Euro
Monete Euro
Le dichiarazioni che si sono succedute e avevano anticipato la riunione della Bce, alla fine dei conti, avevano preparato i mercati: alla fine la Banca centrale europea ha alzato i tassi dello 0,75%. Un rialzo di questa portata era, d’altronde, necessario per consentire alla Bce di mantenere la sua credibilità in termini di lotta all’inflazione. Inoltre, questo rialzo arriva prima che la zona euro entri in recessione: è stato, dunque, sfruttato un momento in cui l’economia, seppure con segni di rallentamento, è ancora in crescita. Infine, la Bce deve recuperare il tempo perso dopo aver a lungo minimizzato il rischio inflazionistico, tanto che ora si trova a gestire un’elevata inflazione che perdurerà per diverso tempo. I precedenti relativi alla valutazione dell’inflazione, considerata a lungo solo temporanea, lasciano poi qualche dubbio sulle previsioni. La Bce ha, infatti, tagliato le stime di crescita, ma non prevede una recessione nel 2023. Le prospettive del mercato pronosticano, però, che l'area euro non sfugga alla recessione nei prossimi trimestri e anche le prospettive economiche a lungo termine si riducono con la guerra in Ucraina.
La Bce ha alzato le previsioni di inflazione: +8,1% nel 2022 (da +6,8%), +5,5% nel 2023 rispetto al 3,5% previsto in precedenza e +2,3% nel 2024 (da +2,1%).
La Bce ha ridotto le stime di crescita allo 0,9% dal +2,1% per il 2023 e a +1,9% dal +2,1% per il 2024 (per il 2022 le ha ritoccate al rialzo da +2,8% a +3,1%).
I tassi della zona euro
Mai la Bce, nella sua storia, aveva proceduto con un rialzo dello 0,75%.
Euro debole
La valuta unica ha provato a rialzare la testa nell’ultima settimana, dopo il rialzo della Bce, ma viaggia ancora su livelli storicamente ai minimi nei confronti del dollaro.
L’asta dei BoT a 12 mesi della scorsa settimana ha visto letteralmente schizzare i rendimenti. I nostri titoli di Stato con scadenza a un anno sono stati assegnati con un rendimento lordo del 2,091%, dallo 0,994% dell’asta precedente. Si tratta del valore più alto dal 2012.
Sempre a proposito di titoli di Stato, è stato emesso un nuovo BTp green, dettagli e consiglio li trovi qui: https://www.altroconsumo.it/investi/investire/obbligazioni/analisi/2022/09/btp-green.
Non mostrando aspettative di recessione, la Bce vuole conseguentemente procedere con la sua lotta all’inflazione, dichiarando che andrà avanti ad alzare i tassi. Per la riunione del prossimo ottobre ci si aspetta anche un altro rialzo dello 0,75%, e comunque non meno dello 0,5%. Dal lato pratico, il contesto di rialzo dei tassi era già conosciuto e considerato nelle nostre strategie, per cui non ci sono modifiche su quanto consigliato per i bond in euro: il prodotto da scegliere è l’Etf X-trackers II iBoxx Eurzn Gv Bd YP 1-3 (-0,4%).
La prossima Banca centrale ad alzare dello 0,75% i propri tassi sarà la Fed. Per il mercato, infatti, ora c’è più del 90% di probabilità che la Banca centrale americana proceda con lo stesso rialzo operato dalla Bce. Dopo tutto, l’economia americana mostra ancora segnali di robustezza e quindi alla Fed la ritengono capace di reggere bene a un altro rialzo dello 0,75%. Anche nel caso della Fed il contesto di rialzo dei tassi attualmente in essere negli Usa conferma ancora una volta l’Etf iShares $ treasury 1-3y acc B (-0,2%) come il prodotto su cui puntare, così come puoi continuare a comprare un prodotto a scelta tra AXA WF US Dynamic HY bonds A (+0,7%) e iShares $ High Yield Corp Bond (+1,2%)
E IN CINA CON L’INFLAZIONE VANNO AL CONTRARIO
In Cina, l'inflazione è scesa al 2,5% ad agosto dal 2,7% di luglio e questa non è una buona notizia, anche se dal nostro punto di vista, concentrato sulla lotta al carovita, potremmo pensare che il Paese asiatico sia fortunato. Le basse pressioni inflazionistiche sono il risultato del calo della domanda interna: la politica zero-Covid continua a imporre lockdown di intere città e regioni che limitano le opportunità di spesa. A causa delle restrizioni sanitarie, il consumo delle famiglie è indebolito: la crisi immobiliare, la disoccupazione e il rallentamento economico preoccupano i consumatori cinesi. Fino ad ora, la debolezza della domanda interna è stata compensata da una forte domanda esterna, ma gli ultimi dati sollevano timori di un rallentamento del commercio internazionale. Ad agosto, le esportazioni sono aumentate solo del 7,1% su base annua contro aumenti di quasi il 20% nei tre mesi precedenti. Data la debolezza della domanda interna e il rallentamento della crescita globale, i prossimi trimestri potrebbero essere difficili per l'economia cinese. A medio termine, poi, la Cina dovrà affrontare molte sfide per garantire il suo sviluppo futuro, ma crediamo che abbia i mezzi per superare questi ostacoli. Per questo, puoi continuare a comprare bond in yuan con iShares China CNY Bond ucits (-0,7%).
Attendi, stiamo caricando il contenuto