Obbligazioni CDP? Ecco il consiglio

Nuove obbligazioni CDP
Nuove obbligazioni CDP
Dal 7 al 27 novembre (salvo chiusura anticipata) è in sottoscrizione l’obbligazione CDP tasso misto 4/12/2029 (100; Isin IT0005568719), che riconoscerà cedole del 5% lordo annuo per i primi tre anni e per i successivi tre anni una cedola pari all’Euribor 3 mesi maggiorato di un margine pari ad almeno lo 0,90% annuo. Il margine definitivo verrà fissato alla fine del periodo di collocamento. Le cedole saranno trimestrali.
Cosa conviene fare? L’obbligazione CDP non è garantita dalla Stato italiano, come per esempio i libretti postali, e il suo rating è allineato a quello dell’Italia. Non ci sono dunque problemi in termini di affidabilità anche se non c’è la garanzia dello Stato: con la consueta diversificazione non ci sono problemi. Nella pratica, stiamo però parlando di un titolo corporate, non di un titolo di Stato, anche se gode ella tassazione agevolata del 12,5%.
Oggi i titoli corporate in euro con scadenza analoga rendono il 4,6% lordo annuo, che con la tassazione del 26%, diventa un 3,4%. Un titolo di Stato italiano con scadenza simile rende anch’esso il 3,4% netto annuo. Quanto renderà il bond CDP? Con certezza non si può sapere, perché negli ultimi tre anni il tasso sarà variabile. Con tutta probabilità, dato il livello record dei tassi ufficiali Bce e l’alto livello dei tassi di mercato, compreso l’Euribor 3 mesi, le cedole degli ultimi tre anni potranno essere inferiori al 5% dei primi tre anni. Questo è probabile, visto che il calo dei rendimenti ci sarà – anche se bisogna vedere quando avverrà, in quale ampiezza e poi ora dei prossimi anni potrebbero esserci ribassi, poi rialzi… insomma, le condizioni che si verificheranno potranno essere molteplici. Comunque vada, il rendimento che avrai alla fine sarà determinato dal valore di tutte le cedole che intascherai: ci saranno quelle al 5% per tre anni e poi anche quelle variabili. Pur essendo più basse, il rendimento finale a scadenza potrà essere dunque più alto di quello che avresti con un’obbligazione societaria a tasso fisso, o BTp, a 6 anni, oppure più basso. È proprio questa l’incertezza legata all’investimento nel bond della CDP. Il rendimento finale è incerto e questo rende l’investimento più rischioso, dove il rischio non è quello dell’emittente, come visto prima, ma legato all’alea del rendimento finale.
Per arrivare a pareggiare il 3,4% netto annuo, le cedole degli ultimi tre anni dovrebbero essere non inferiori al 2,6% lordo. Ipotizzando un margine dello 0,9%, significa che l’Euribor 3 mesi dovrebbe scendere al massimo all’1,7%, dal 3,96% di oggi. È possibile che vada anche sotto? Come detto, l’incertezza è molta. Storicamente valori inferiori per l’Euribor 3 mesi si sono registrati in un periodo del tutto eccezionale con la Bce attiva a comprare titoli e rendimenti anche negativi. È anche vero che andare indietro nel tempo, con l’Euribor 3 mesi che viaggiava su un livello più alto, significa parlare di un mondo diverso dall’odierno, il che rende confronti storici poco significativi. Inoltre, come detto, possono essere cali dei rendimenti prima dei tre anni, poi potrebbero rialzarsi oppure continuare a scendere… insomma, combinazioni infinite impossibili da sintetizzare.
Cosa fare allora? Come visto, l’investimento comporta un rischio non trascurabile, quello che i tassi scendano ad un livello tale per cui alla fine avrai meno di un titolo a sei anni comprato oggi e tenuto fino a scadenza. C’è però da dire che un calo dei tassi impatta positivamente sui prezzi dei bond, nel caso del bond CDP meno avendo una parte variabile: comprarlo non significa quindi portarlo a scadenza per forza, ma anche venderlo prima per sfruttare un ribasso dei tassi. Per cui, tenendo anche conto che i titoli societari non sono attualmente consigliati in portafoglio, unito al rischio di cui ti abbiamo parlato, il potenziale rendimento di questo titolo è comunque interessante, ma solo in ottica speculativa. Per questo puoi sottoscriverlo, ma rientra come investimento speculativo extra-portafoglio, il cui peso deve essere al massimo il 10% del tuo patrimonio – in questo 10% devi conteggiare tutti gli investimenti che ti consigliamo come speculativi, non solo il bond CDP.
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