La settimana delle obbligazioni: l’inflazione è sotto controllo?

La settimana delle obbligazioni
La settimana delle obbligazioni
I mercati, però, a tale conclusione sono già giunti. Scontano infatti per la riunione di dicembre e di gennaio, con il 100% di probabilità, tassi fermi. Successivamente, dalla riunione di maggio in poi, il mercato sconta con decisione, con percentuali superiori al 60%, il primo taglio ai tassi.
GIAPPONE: TRIMESTRE DA DIMENTICARE
L’economia del Giappone ha archiviato un terzo trimestre con Pil negativo, in contrazione del 2,1% sui dodici mesi e dello 0,5% rispetto al trimestre precedente. A pesare sul risultato sono state le spese delle aziende (-0,6% trimestrale), il -0,1% della domanda esterna e i consumi al palo – sempre su base trimestrale. L’attenzione ora si sposta su cosa farà la Banca centrale giapponese, visto che questi deboli risultati potrebbero ritardare il cosiddetto processo di normalizzazione monetaria – cioè il rialzo dei tassi di interesse e più in generale il ritiro di tutti gli stimoli. Il governatore della Bank of Japan ha ribadito, però, che non ci saranno novità finché non ci saranno segnali più chiari che l’inflazione è saldamente sul sentiero del 2%.
NUOVO PRESIDENTE IN ARGENTINA
L'economista Javier Milei è stato eletto presidente dell'Argentina. Con l'economia (di nuovo) in forte contrazione (-4,9% la crescita annua nel secondo trimestre) e sulla strada per l'ennesima grande crisi, nonché con un'inflazione annuale (a oltre il 140% in ottobre) che sta distruggendo il potere d'acquisto degli argentini e rendendo estremamente difficile investire, le soluzioni radicali proposte da Milei hanno trovato terreno fertile tra gli elettori. Cosa fare con gli investimenti in Argnetina?
ZONA EURO: INFLAZIONE CONFERMATA
A ottobre il carovita della zona euro è stato confermato al 2,9% e si trova così ai livelli più bassi da circa due anni. Il delicato contesto economico, con una domanda in continuo rallentamento e un forte calo dei prestiti, che non è di buon auspicio per gli investimenti e per l'economia nel suo complesso, dovrebbe garantire la conferma della tendenza al ribasso. Se i dati dei prossimi mesi confermeranno questa tendenza, tutto ciò potrà indurre la Bce a fermarsi con il rialzo dei tassi. Nella riunione di dicembre, visto il contesto, è molto probabile che non ci siano ritocchi.
SUPERATO l’ESAME MOODY’S
Era tanto temuto e il più a rischio bocciatura. Alla fine, non solo non siamo stati declassati a junk bond, ma addirittura Moody’s ha migliorato il nostro outlook da negativo a stabile – cioè per il futuro non è in previsione un taglio – confermando il rating a Baa3. Tre le motivazioni: banche più solide, effetto Pnrr e costi dell’energia in calo. Questo non significa che devi rinunciare alle regole classiche della diversificazione: continua a dedicare al massimo il 5% ad ogni emittente di bond, compreso lo Stato italiano.
CINA: IMMOBILIARE ANCORA IN PANNE
In Cina, i dati provenienti dall’economia hanno mostrato alcune sorprese positive, ma anche conferme negative. Le vendite al dettaglio, che sono una buona approssimazione dei consumi, sono cresciute del 7,6%, in accelerazione dal 5,5% di settembre e superiore alle attese del 7% del mercato. Superiore alle attese è stato anche il dato della produzione industriale: +4,6% annuo, rispetto al +4,5% di settembre e al +4,4% atteso dal mercato. A questi dati si accompagna però quello legato all’immobiliare, con la situazione che nei primi 10 mesi dell’anno è ancora peggiorata portando così al rallentamento di tutti gli investimenti (+2,9% rispetto al 3,1% di settembre).
COME VANNO I PRODOTTI?
Ubs Japan Treasury 1-3y (-0,7%)
Nordea 1 norwegian bond BP (+1,8%); Wisdomtree Long Nok Short Eur (-0,8%)
iShares $ treasury 1-3y acc B (-1,6%); iShares $ High Yield Corp Bond (-4,1%; pesa lo stacco del dividendo il 16/11)
HSBC GIF Brazil Bond AC USD (-0,4%)
Xtrackers II iBoxx Eurzone Gov. Bond YP 1-3 (+0,3%); Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (-0,3%; ha staccato un dividendo il 15/11)
iShares China CNY Bond (-0,7%)
Le date di stacco dei dividendi non per forza corrispondono con quelle di pagamento, che possono essere successive anche di diversi giorni.
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