Francia: cosa succede? E perché sale anche lo spread dei BTp?

Francia: cosa fare con gli OaT
Francia: cosa fare con gli OaT
Il risultato delle elezioni europee ha comportato alcuni scossoni sui mercati finanziari dell'eurozona, con un attenzionato particolare: la Francia. Il Paese transalpino è stato quello più colpito a livello di andamento di azioni ed obbligazioni a causa delle elezioni anticipate indette dal presidente Macron. Una mossa che a livello politico è stata vista come una scommessa: anticipare le elezioni per non dare troppo tempo e spazio alla concorrente Le Pen di guadagnare ulteriori consensi. Questa mossa è stata giudicata un azzardo dagli operatori di mercato, che potrebbe non portare ai risultati sperati, comportando ancora più problemi per la Francia.
LA SITUAZIONE IN FRANCIA
Il Paese transalpino sta attraversando un periodo in cui i riflettori sono puntati sulla sua economia; non più tardi di una decina di giorni fa c’è stato il declassamento da parte di S&P, con la motivazione principale che il livello di indebitamento rimarrà più alto rispetto a quanto preventivato in passato. Ora con le elezioni anticipate c'è ancora più incertezza sulla capacità e il proseguimento delle politiche di risanamento di bilancio dell'attuale governo. Indire nuove elezioni potrebbe portare a un risultato non chiaro come una maggioranza non certa, rendendo quindi ancora più difficile la governabilità e nel caso di formazione di un governo di larghe intese diventerebbe comunque più difficile far passare determinate riforme che l'attuale presidente sta cercando di portare avanti. Un’altra eventualità, quella di un nuovo schieramento politico al potere potrebbe rallentare, e di molto, il processo di risanamento dei conti. Queste sono incertezze che non piacciono ai mercati e che hanno così reagito vendendo azioni e obbligazioni francesi.
Il rendimento dei titoli di Stato francesi decennali ha chiuso la giornata di lunedì 10 giugno al 3,24%, livello che non si vedeva da novembre 2023 e lo stesso vale per lo spread con i Bund tedeschi. Cosa fare? La Francia è diventata tutto d’un tratto rischiosa? I rendimenti sono saliti, spread e livello dei Cds compresi, ma se si va a guardare il valore assoluto su cui si sono attestati, sono ancora lo specchio di un Paese che è lungi dall’essere in pericolo – assolutamente fuori pericolo. I Cds a 5 anni hanno chiuso a 24 punti, in linea con il livello su cui si assestano da oramai parecchio tempo. Tradotto in altri termini, considerando un taglio al debito pubblico del 30%, significa una probabilità di default dello 0,8%... Lo spread con i Bund tedeschi è passato da 48,1 punti a 56,6, quindi è ancora su livelli molto, molto bassi – per fare un paragone quello BTp-Bund è 140. Dunque, al momento non c’è da preoccuparsi.
PERCHÉ ANCHE LO SPREAD ITALIANO È SALITO?
E proprio a proposito del nostro spread, ieri è salito raggiungendo 140 punti, con il rendimento del nostro decennale che è tornato a superare il tetto del 4%. Come mai? Dopo tutto in Italia non c’è instabilità politica dopo le elezioni europee come successo in Francia, ma anche in Germania. Il motivo sta proprio nei problemi politici di Germania e Francia. Il ragionamento dei mercati è questo: Se Francia e Germania sono più deboli, lo è anche la zona euro nel suo insieme – guarda caso anche l’euro ha sofferto lunedì 10 – e quindi lo sono anche i singoli Paesi, Italia compresa.
COSA FARE CON GLI INVESTIMENTI
Come visto, per la Francia la situazione non è di pericolo, l’Italia sta subendo una sorta di penalizzazione per il contesto in cui si trova – e perché, come capita sempre in casi di incertezza e maretta, i Paesi più indebitati sono considerati più vulnerabili. A livello operativo non cambia nulla per i tuoi investimenti, e anche quindi per i BTp e OaT: momenti di difficoltà e di incertezza ci saranno sempre, più o meno temporanei, ma possono generare opportunità di acquisto, l’importante è gestire al meglio il rischio. E questo lo si fa diversificando. Quel che è accaduto ieri e potrà farlo (o meno) nei prossimi giorni, dimostra che diversificare è sempre e comunque il modo migliore per investire, perché ti consente di sfruttare opportunità in più, ma essendo sempre poco esposto ai rischi di un determinato emittente. In più, quando ci sono situazioni di maretta, ti consente di non dover fare nulla ai tuoi investimenti, perché sei già ben posizionato. Ecco perché ogni emittente di bond non deve pesare più del 5% nel tuo patrimonio. Rispettando questa regola, puoi continuare a comprare BTp, OaT, Bund… e puoi sfruttare in questi giorni dei rendimenti un po’ più alti.
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