La settimana delle obbligazioni. Tassi: cosa succede e cosa succederà?

La settimana delle obbligazioni
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TASSI USA SOTTO I RIFLETTORI: MA COME VA L’INVESTIMENTO?
Uno dei temi che più tiene banco è l'andamento dei rendimenti negli Usa. Se si contestualizza questa notizia all’interno della sfera degli investimenti, il rialzo dei tassi è sicuramente un fattore importante, ma non l’unico da considerare.
Prima di tutto bisogna sempre ricordare che l'andamento dei tassi di interesse, esattamente come qualunque altro mercato (prezzo delle azioni, quotazioni valutarie…) non è lineare. Anche con i tassi sui mercati ci possono essere alti e bassi di breve periodo: quello che conta è sempre la tendenza generale in un arco di tempo coerente per cogliere la dinamica discendente con i propri investimenti. In un arco di tempo sufficientemente lungo intervengono tanti eventi, anche di natura temporanea, che possono far rialzare i tassi. Bisogna saper discriminare tra fenomeni di natura passeggera e non, evitando di lasciarsi prendere dalla tendenza a dare maggior peso alle notizie e alle informazioni più recenti. L'andamento dei rendimenti di mercato americani, come di una qualunque altra area valutaria, ha poi anche un impatto sull'andamento della divisa.
Rendimenti più alti sono uno degli elementi, non il solo, in grado di sostenere una valuta. Parlando di quest’ultima, per un investitore della zona euro l’andamento del dollaro è uno degli elementi che determina il rendimento di un investimento in obbligazioni, insieme all'andamento del prezzo e sommando anche le cedole. Se si tiene conto di questi aspetti, il quadro, come puoi vedere nel grafico, cambia completamente: da inizio anno, da un andamento in calo se si guarda solo ai prezzi dei bond, si passa a uno in guadagno considerando le cedole, a uno ancora più positivo se si tiene conto dell’andamento del dollaro.
La linea intermedia è l’indice di prezzo in dollari dei Treasury Usa a 5-7 anni; quella sottile l’indice total return, cioè comprensivo di cedole, quella in grassetto è l’indice total return in euro. Tutti e tre sono base 100 da inizio anno.
EUROZONA: LA DIREZIONE È CHIARA
Nella riunione di dicembre la Banca centrale europea taglierà i tassi: quella data è sempre stata vista come il momento di un taglio al costo del denaro già da diversi mesi e il mercato ne è certo anche dopo il taglio di ottobre. Le dichiarazioni della governatrice Lagarde sembrano quasi una dichiarazione anticipata. Secondo la numero uno della Bce, l’Istituto di Francoforte è “piuttosto soddisfatto” del rallentamento dell’inflazione e la direzione del viaggio è chiara: ci saranno altri tagli ai tassi. Lagarde continua, però, a ripetere che non c’è nessun percorso predeterminato per il costo del denaro – in termini tecnici non c’è una guidance sui tassi.
C’è però chi, sia sul mercato sia nella Bce, vede un possibile taglio dello 0,5% a dicembre. L’ipotesi è alimentata dalle dichiarazioni di alcuni esponenti della Bce, che non hanno escluso quest’eventualità. L’ipotesi del cosiddetto “jumbo cut”, cioè come oramai è stato soprannominata dal mercato una riduzione del costo del denaro dello 0,5% in un’unica riunione e come fatto, per esempio, dal Canada, è “sul tavolo” come dichiarato da esponenti Bce. I mercati si spingono a dare fino a circa il 40% di possibilità a quest’eventualità. È quindi ancora più probabile il classico taglio dello 0,25%. Dopotutto, se è vero che i dati sul Pmi della zona euro di ottobre hanno mostrato un’attività economica dell’eurozona ancora in contrazione, seppur a un tasso inferiore a quello di settembre (e questo spingerebbe per un taglio maggiore dei tassi), c’è anche un altro dato che invece potrebbe far propendere per una mossa meno espansiva. I prezzi dei servizi sono, infatti, in aumento e quindi l’inflazione dei servizi, ancora molto elevata, continuerà ad esserlo e a rappresentare una delle maggiori pressioni inflazionistiche oggi presenti nell’area euro. La riunione di dicembre è comunque ancora lontana e da qui ad allora usciranno molti altri dati che sono alla base delle analisi e delle decisioni della Bce: c’è quindi tutto il tempo, ancora, per avere maggiori indizi, e poi prove, su quale sarà l’entità del taglio dei tassi.
IL GIAPPONE
La scorsa settimana in Giappone si sono tenute le elezioni per il rinnovo della Camera bassa del Parlamento, che si sono concluse con la perdita delle maggioranza della coalizione che è al potere. Come impatterà questo sulla politica economica del Paese? Puoi approfondire il tema leggendo la nostra analisi.
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