Vendite sulle obbligazioni mondiali? Il punto

Sell-off sulle obbligazioni
Sell-off sulle obbligazioni
La settimana è stata contraddistinta da vendite generalizzate sulle obbligazioni mondiali (il cosiddetto sell-off). I più colpiti di tutti sono stati in assoluto i Gilt, i titoli di Stato inglesi, e la sterlina, ma anche i Treasury hanno subito un calo dei prezzi – e i bond della zona euro non ne sono stati esenti. Il motivo? In generale, i timori per un’inflazione un po’ più alta e/o livelli di indebitamento elevati hanno fatto scattare le vendite.
Nel caso specifico inglese, timori di una stagflazione (assenza di crescita economica con contestuale alta inflazione) e timori che anche l’attuale governo faticherà a tenere sotto controllo i conti hanno pesato su Gilt e sterlina. Nonostante questi cali, i bond in sterline non sono da acquistare.
Negli Usa il calo dei prezzi dei Treasury è stato determinato da paure per un carovita più elevato e per i possibili effetti delle future politiche di Trump sui conti pubblici. Non ci sono timori, però, sulla crescita a stelle e strisce. Quando accadono questi sell-off, le vendite sono generalizzate e quindi colpiscono tutti: per questo, anche i titoli della zona euro hanno conosciuto un calo nelle quotazioni.
Per quanto riguarda i bond in dollari e quelli in euro, queste vendite sono un’opportunità per acquistare a prezzi interessanti, garantendosi così un rendimento più elevato. La volatilità sui mercati è fonte di rischio, ma anche di opportunità, e quindi è utile sfruttarla.
Per gestire la volatilità, un’altra soluzione è implementare all’interno delle diverse poste obbligazionarie dei nostri portafogli una strategia come ladder o barbell. Queste strategie, infatti, combinando obbligazioni di diversa scadenza consentono di ridurre la volatilità dei prezzi dei bond in proprio possesso grazie alla presenza di titoli con scadenze brevi (meno soggetti alle variazioni dei tassi), ma al contempo di sfruttare rendimenti a scadenza più alti – e possibili cali nei tassi – grazie alla presenza di titoli a lunga scadenza.
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